Italia, stretta alle e-bike truccate: a Bergamo irregolari il 100% delle bici controllate, male anche a Monza. Il bilancio

Italia, stretta alle e-bike truccate: a Bergamo irregolari il 100% delle bici controllate, male anche a Monza. Il bilancio

Negli ultimi giorni di novembre il Mit ha promosso i controlli contro le e-bike truccate nel Nord Italia, tutte le bici a Bergamo erano manomesse, a Milano e Monza 8 su 10

Bici elettriche che sfrecciano come ciclomotori, con pedali che di fatto non servono perché sul manubrio c’è l’acceleratore. Modificare le e-bike per renderle più veloci e potenti è ormai una pratica molto diffusa, che coinvolge soprattutto coloro che con questi mezzi ci lavorano. Per esempio i rider, che così facendo possono velocizzare le consegne da una parte all’altra delle città.

Il problema è che questa situazione crea molti pericoli per la circolazione stradale, visto che le e-bike potrebbero utilizzare percorsi anche ciclopedonali, muoversi nel traffico come un qualsiasi mezzo di mobilità dolce. Ma quelle modificate sfrecciano a velocità troppo elevate e non consentite, rendendole di fatto dei ciclomotori.

L’articolo 50 del Codice della Strada prevede che la pedalata assistita si disattivi una volta raggiunti i 25 km/h, velocità massima per le due ruote a pedali elettriche. Il cui motore non può superare i 250 watt. Se anche solo una delle casistiche viene meno, il mezzo ricade automaticamente nella categoria dei ciclomotori. Che quindi devono avere una targa, l’immatricolazione e l’assicurazione, mentre chi li pilota deve indossare il casco e avere la patente.

Per cui il Ministero dei Trasporti ha promosso, negli ultimi giorni di novembre, controlli a tappeto in varie città del Nord Italia, dove è approdato uno strumento all’avanguardia fatto arrivare appositamente dalla Motorizzazione Civile di Bari, che lo ha in dotazione. E quello che è emerso risulta molto indicativo del fatto che manomettere le e-bike è un fenomeno tutt’altro che raro.

Italia, da Verona a Monza passando per Bergamo e Milano: troppe e-bike truccate sulle strade delle città. I dati dei controlli

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L’iniziativa è partita mercoledì 26 novembre a Verona, prima città dove le forze dell’ordine hanno effettuato i controlli. Su 78 mezzi passati al setaccio dagli operatori con l’apposito dispositivo, il 32% sono risultati irregolari e sequestrati. Sono state emesse sanzioni per 162mila euro. Per questo tipo di violazione del Codice della Strada si rischia un minimo di 5.100 euro di multa pecuniaria. Un rischio maggiorato in caso chi viene sorpreso a guidare le bici elettriche truccate non abbia la patente. Caso che non si verifica di rado.

Giovedì 27 novembre è stata la volta di Bergamo, dove sul Sentierone sono stati fermati 5 mezzi tra e-bike e ciclomotori. Tutti risultavano irregolari. Tre biciclette con pedalata assistita ora sono sotto sequestro, mentre gli agenti hanno sanzionato un ciclomotore che procedeva a una velocità troppo alta rispetto a quella consentita per questo mezzo. Il dispositivo di controllo messo a disposizione dal Mit può rilevare anche l‘inquinamento acustico emesso dai mezzi. E anche in questo senso si sono verificate irregolarità.

Venerdì 28 il controllo si è svolto a Milano, dove 8 e-bike su 10 erano irregolari. Solo a luglio 2025, da un controllo dello stesso genere, ben 54 bici elettriche presentavano caratteristiche non a norma su un totale di 71 esaminate. Una di loro aveva anche toccato quota 70 km/h, quasi il triplo del massimo consentito, che resta record in Lombardia.

Al secondo posto della classifica regionale però si pone quota 57 km/h, registrata a Monza, ultima tappa di questo tour del Nord Italia del dispositivo di controllo e-bike. Sabato 29 novembre ben 8 mezzi su 10 non erano a norma, stesse cifre di Milano. Dati che, in generale, evidenziano chiaramente una problematica di primaria importanza sulle strade delle città italiane.