Omicidi in Italia 2024: il report ISTAT e le implicazioni per le città intelligenti

Omicidi in Italia 2024: il report ISTAT e le implicazioni per le città intelligenti

Nel 2024 gli omicidi volontari in Italia sono diminuiti del 2,1% rispetto al 2023, con 327 vittime complessive. Il nostro Paese si conferma tra i più sicuri in Europa, ma il fenomeno dei femminicidi resta stabile e preoccupante. Analizziamo i dati ISTAT, i contesti di rischio e le sfide per le smart city in termini di sicurezza urbana, prevenzione e tecnologie di monitoraggio.

Omicidi in calo, ma femminicidi stabili

Secondo il report ISTAT Le vittime di omicidio – Anno 2024, in Italia si sono registrati 327 omicidi volontari, contro i 334 del 2023 (-2,1%). Le vittime sono 211 uomini e 116 donne. La riduzione riguarda soprattutto gli uomini (-2,8%), mentre gli omicidi di donne calano di una sola unità, confermando la gravità del fenomeno dei femminicidi, che rappresentano il 91,4% degli omicidi femminili (106 casi stimati).

Il tasso nazionale è 0,55 omicidi per 100mila abitanti, tra i più bassi in Europa, dove la media è 0,91. L’Italia è al terzo posto tra i Paesi più sicuri, dopo Malta e Slovenia.


Chi sono le vittime e dove avvengono gli omicidi

  • Uomini: più a rischio tra i 35 e i 44 anni (1,35 per 100mila), spesso in contesti criminali o per futili motivi.
  • Donne: rischio crescente con l’età, massimo tra i 75 e gli 84 anni (0,81 per 100mila), quasi sempre in ambito familiare o affettivo (86,2%).
  • Minori: 21 omicidi nel 2024, in aumento rispetto alla media degli anni precedenti; nei casi sotto i 14 anni, gli autori sono prevalentemente donne con legami parentali.

Geograficamente, gli omicidi maschili si concentrano nel Mezzogiorno (Campania, Molise, Sardegna), mentre quelli femminili non hanno una distribuzione territoriale stabile, ma punte casuali in diverse regioni (Valle d’Aosta, Sardegna, Marche).

Femminicidi: il cuore del problema

Il dato più allarmante riguarda i femminicidi:

  • 62 donne uccise da partner o ex partner (98,4% autori uomini);
  • 37 da altri familiari;
  • 7 casi da conoscenti o sconosciuti con accanimento sul corpo.

In quasi un terzo dei femminicidi (31,3%) l’autore si è suicidato dopo il delitto. Inoltre, si stimano 25 orfani minori di crimini domestici, evidenziando la necessità di rafforzare le reti di protezione e i servizi sociali nelle città.

Moventi e modalità: cosa dicono i numeri

  • Primo movente: liti, rancori personali e futili motivi (48,6% degli omicidi);
  • Altri motivi: follia (15,3%), moventi passionali (5,8%), rapine (4,3%).
  • Mezzi utilizzati: armi da taglio (33%), armi da fuoco (30%), altre modalità (28,4%). Per le donne prevalgono modalità violente diverse dalle armi da fuoco (39,7%).

Smart City e sicurezza urbana: cosa fare?

Questi dati pongono sfide cruciali per le città intelligenti:

  • Prevenzione tecnologica: sistemi di videosorveglianza integrati con AI per rilevare comportamenti anomali;
  • Analisi predittiva: utilizzo di big data per mappare zone a rischio e pianificare interventi mirati;
  • Servizi sociali digitali: piattaforme per segnalazioni rapide di violenza domestica e supporto alle vittime;
  • Educazione e sensibilizzazione: campagne digitali contro la violenza di genere e programmi di formazione nelle scuole.

La sicurezza non è solo controllo, ma anche prevenzione sociale e inclusione, elementi chiave per una smart city sostenibile.