Codice degli Incentivi 2026, rivoluzione per imprese, digitalizzazione e semplificazione

Codice degli Incentivi 2026, rivoluzione per imprese, digitalizzazione e semplificazione

Dal 1° gennaio 2026 entra in vigore il nuovo Codice degli Incentivi (D.Lgs. n. 184/2025), che ridisegna il sistema di agevolazioni alle imprese italiane.

Digitalizzazione, trasparenza e coordinamento tra Stato e Regioni sono i pilastri di una riforma che punta a semplificare procedure e favorire investimenti strategici.

Ecco cosa cambia e perché è cruciale per lo sviluppo delle smart city.

Nuovo quadro normativo per gli incentivi

Il Codice degli Incentivi, emanato in attuazione della legge delega n. 160/2023, introduce regole uniformi per la gestione delle agevolazioni alle imprese.

L’obiettivo è chiaro: armonizzare le procedure, ridurre la burocrazia e garantire maggiore trasparenza nell’uso delle risorse pubbliche.

Il decreto si applica a contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati, garanzie su operazioni finanziarie, interventi nel capitale di rischio e altre forme di sostegno.

Digitalizzazione e piattaforma Incentivi.gov.it

Uno dei punti cardine è la digitalizzazione dei processi.

Il sistema Incentivi Italia, basato sul Registro Nazionale degli Aiuti di Stato e sulla piattaforma telematica Incentivi.gov.it, diventa il punto unico di accesso per imprese e professionisti.

Sarà possibile consultare bandi, verificare requisiti, monitorare lo stato delle domande e accedere a servizi innovativi basati sull’interoperabilità tra banche dati pubbliche.

Premialità e inclusione sociale

Il nuovo codice introduce elementi premianti per le imprese virtuose: rating di legalità, certificazione di parità di genere, assunzione di persone con disabilità, valorizzazione del lavoro giovanile e femminile.

Inoltre, è prevista una quota minima del 60% delle risorse per le PMI, con almeno il 25% destinato a microimprese e lavoratori autonomi.

Contrasto alla delocalizzazione e tutela occupazionale

Per evitare la perdita di competitività e posti di lavoro, il decreto stabilisce regole stringenti contro la delocalizzazione: chi sposta attività fuori dall’Italia o dall’UE entro 5 anni dall’investimento perde le agevolazioni e rischia sanzioni fino a quattro volte l’importo ricevuto.

Sono previste anche misure per salvaguardare i livelli occupazionali.

Impatto sulle smart city

Il nuovo sistema di incentivi è strategico per le smart city, favorendo investimenti in innovazione, sostenibilità e digitalizzazione.

La semplificazione delle procedure e la trasparenza dei bandi permetteranno agli enti locali e alle imprese di pianificare progetti integrati per mobilità intelligente, efficienza energetica e servizi digitali.