Toscana, overtourism sotto la lente della Corte Costituzionale

Toscana, overtourism sotto la lente della Corte Costituzionale

La Corte Costituzionale con sentenza n. 186/2025 ha confermato la legittimità del Testo Unico del Turismo toscano (L.R. n. 61/2024), rigettando l’impugnazione del Governo su norme chiave contro l’overtourism.

La decisione equilibra crescita turistica e tutela del territorio, promuovendo modelli di smart city con ricettività regolata e locazioni brevi controllate.

In contesti come Firenze, travolta da 15 milioni di presenze annue, la pronuncia sostiene interventi per preservare vivibilità e alloggi accessibili.

Impatti dell’overtourism in Toscana

L’overtourism genera sovraffollamento, aumento affitti (45% dei fiorentini lo segnala) e scarsità alloggi per residenti e studenti, trasformando centri storici in “hotel a cielo aperto”.

La sentenza riconosce questi effetti negativi, validando limiti a locazioni brevi (art. 59, L.R. n. 61/2024) nei comuni ad alta densità turistica come Firenze e capoluoghi.

Tali misure, con autorizzazioni comunali quinquennali e criteri basati su posti letto/residenti, prevengono contrazione abitativa e tutelano patrimonio culturale.

Norme ribadite dalla Corte Costituzionale

La Corte ha dichiarato non fondate le censure su artt. 22 c.6 (aumento capacità alberghiera con potere comunale riduttivo), 41 cc. 3-4 (destinazione turistico-ricettiva per extra-alberghiere e limiti dimensionali), 42-45 (gestione imprenditoriale obbligatoria) e 144 c.3 (transitorio al 1° luglio 2026).

Queste disposizioni, coerenti con competenze regionali in turismo e governo territorio (art. 117 Cost.), contrastano proliferazione home sharing e garantiscono professionalizzazione.

L’art. 59, esteso a regolamenti comunali, integra urbanistica e sostenibilità, ispirandosi a modelli UE contro short-term rentals.

Verso un turismo sostenibile

In ottica smart city, la Toscana adotta governance digitale per monitorare flussi turistici, simile a Milano (piano 2030) o Bologna (Digital Twin), reinvestendo tasse di soggiorno in mobilità elettrica e sensoristica.

La sentenza rafforza questo approccio, limitando elusioni e privilegiando qualità su quantità, con transitori che tutelano affidamento legittimo.

Risultato: un turismo responsabile che preserva tessuto sociale e ambientale.