Misc Animali domestici, boom Istat 2024 e prospettive urbane sostenibili Laura Biarella 27 December 2025 I dati Istat 2024 rivelano che il 37,7% delle famiglie italiane (10 milioni) possiede animali domestici, con cani e gatti al 33,9%, trainando innovazioni smart city pet-friendly come percorsi animabili e spazi verdi intelligenti. Questo trend, in crescita dal 2015, sfida le città a integrare benessere animale in urbanistica sostenibile, sicurezza urbana e governance digitale. Crescita pet ownership e impatti urbani Nel 2024, quasi 25,5 milioni di animali domestici popolano le case italiane, con un aumento dell’1,5% rispetto al 2015, guidato da cani (22,1% delle famiglie) e gatti (17,4%). Le smart city rispondono con modelli come Lucca, prima europea “a misura di quattro zampe” grazie al progetto IN-HABIT (Horizon 2020), che ha creato 15 km di percorsi pet-friendly con app, fontane e cestini smart per inclusione sociale e pet therapy naturale. Tali soluzioni basate sulla natura migliorano vivibilità, riducendo stress urbano e favorendo relazioni tra umani e animali in contesti densi. Disparità territoriali e sfide metropolitane La quota sale al 47,7% nei comuni sotto 2.000 abitanti e al 42,7% al Centro Italia, ma crolla al 29,4% nei centri metropolitani, evidenziando gap in spazi verdi e housing pet-friendly. Milano e Uptown integrano aree cani dedicate (300.000 mq di parchi), studi veterinari e piste ciclabili, mentre programmi globali come Better Cities for Pets di Mars (con C40 Cities) puntano a 10 milioni di beneficiari entro 2030 tramite verde resiliente e manuale natura urbana. Le smart city devono colmare questo divario con IoT per monitoraggio ambientale e GPS collari anti-smarrimento. Famiglie e cura, opportunità per innovazione sociale Coppie con figli over 14 (51,2%) e childless under 65 (47,9%, +10% dal 2006) guidano il possesso, con donne al 26,6% nella cura settimanale. Progetti come CityPets educano scuole su ownership responsabile, mentre IA e smart home regolano clima per pet comfort, ottimizzando consumi energetici. Elevata istruzione (45,5%) e risorse economiche (41,6%) correlano con adozioni, spingendo governance smart per accessibilità inclusiva. Verso smart city pet-inclusive Il 38,1% degli over 11 cura animali nel tempo libero, con picco 45-64 anni (28,8%), confermando ruolo terapeutico in urban wellbeing. Iniziative UE come Urban Nature Accelerator mirano a 30-40% verde urbano o 15-min accessibilità, integrando pet economy e predictive design. L’Istat (Indagine “Cittadini e Tempo Libero”, 25.000 famiglie, 71,84% risposta) offre dati per PNRR: città come Lucca replicano modelli per sostenibilità, sicurezza e resilienza climatica.