Legal Riforma Corte dei Conti: via libera definitivo dal Senato. Come cambia la "paura della firma" Laura Biarella 27 December 2025 Italia Il provvedimento approvato il 27 dicembre rende strutturale lo scudo erariale e introduce un tetto ai risarcimenti. Tra nuove tutele per i sindaci e l’allarme dei magistrati contabili. Ecco come cambierà la gestione delle risorse pubbliche e dei progetti PNRR. Nuova veste alla responsabilità erariale Il Senato ha approvato il 27 dicembre 2025, in via definitiva il disegno di legge (ddl Foti). Si riscrive profondamente le funzioni della Corte dei conti e le regole sulla responsabilità amministrativa. Con 93 voti favorevoli, la riforma diventa legge, introducendo misure che mirano a debellare la cosiddetta “burocrazia difensiva”, ma che hanno già sollevato un acceso dibattito sulla tutela dei bilanci pubblici. Lo “scudo erariale” diventa permanente La novità più rilevante per chi amministra città intelligenti e complessi progetti di trasformazione urbana è la stabilizzazione dello scudo erariale. Introdotto durante l’emergenza Covid e prorogato per il PNRR, il limite della responsabilità alla sola colpa grave per le omissioni e al dolo per le condotte attive entra ora a regime definitivo. Questo significa che un amministratore che firma un atto (condotta attiva) non potrà più essere chiamato a rispondere per “colpa grave”, ma solo se viene dimostrata la volontà deliberata di arrecare un danno (dolo). Un “tetto” ai risarcimenti e pareri preventivi Per i dirigenti e i funzionari pubblici arriva anche una protezione finanziaria senza precedenti: Limite al danno: salvo i casi di dolo o illecito arricchimento, la condanna non potrà superare il 30% del danno accertato e, in ogni caso, non potrà eccedere il doppio della retribuzione lorda annua. Controllo “a chiamata”: le amministrazioni locali potranno richiedere pareri preventivi alla Corte su fattispecie concrete legate al PNRR. Se l’atto si conforma al parere ricevuto, la colpa grave è esclusa per legge. Silenzio-Assenso: per i contratti PNRR, il controllo preventivo deve concludersi entro 30 giorni; trascorso questo termine senza osservazioni, l’atto si intende approvato e l’amministratore è sollevato da responsabilità. Perché la riforma è stata criticata? Nonostante l’entusiasmo della maggioranza, che parla di una svolta per “sbloccare i cantieri”, le critiche sono state durissime. In particolare da parte dell’Associazione Magistrati della Corte dei Conti (AMCC) e delle opposizioni. Indebolimento della tutela erariale: il timore principale è che la restrizione della colpa grave si traduca in una “generalizzata deresponsabilizzazione”. Secondo i critici, se il danno erariale non viene risarcito dal responsabile a causa dei nuovi “tetti”, il costo finale ricadrà interamente sulle tasche dei cittadini tramite tasse o tagli ai servizi. Rischio sprechi: alcuni magistrati hanno evidenziato come l’indebolimento del potere deterrente della Corte possa incentivare condotte negligenti o sprechi, proprio in una fase delicata come quella della messa a terra dei fondi europei. Il “salvacondotto” del silenzio-assenso: il meccanismo dei pareri rapidi con silenzio-assenso è visto come un potenziale “salvacondotto” che potrebbe paralizzare l’efficacia dei controlli, sovraccaricando la magistratura contabile senza fornire le risorse necessarie per rispondere nei tempi strettissimi previsti. Impatto sulle smart city Per le smart city, questa riforma rappresenta un’arma a doppio taglio. Da un lato, potrebbe effettivamente accelerare l’adozione di tecnologie innovative e la firma di contratti complessi, eliminando il timore dei funzionari di finire sotto processo per errori formali o interpretativi. Dall’altro, pone una sfida etica e gestionale: la velocità dell’innovazione dovrà essere accompagnata da un’autorità di controllo interna ancora più rigorosa, dato che lo “scudo” esterno della Corte dei conti risulta ora sensibilmente ridimensionato.