Le autostrade sono più sicure grazie ai Droni

Le autostrade sono più sicure grazie ai Droni

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Terminata la seconda fase del progetto sperimentale Falco che prevede l’impiego di droni per monitorare il traffico. Ottimi i risultati raggiunti, con un dimezzamento dei tempi d’intervento

I droni, sofisticati aeromobili a controllo remoto, vengono ormai utilizzati per una moltitudine di operazioni, come quelle di sorveglianza.

Abbiamo visto il progetto che vede la partecipazione di Aisico dove i droni vengono impiegati per monitorare ponti, viadotti e sottovia della rete di Ferrovie dello Stato.

Sulla stessa lunghezza d’onda si pone il programma sperimentale Falco di Autostrade per l’Italia, avviato un anno fa e che ha da poco terminato la sua seconda fase.

Rientra nell’ampio piano di iniziative messe in campo da Aspi per agevolare i flussi.

Si tratta del frutto della collaborazione tra Movyon, centro per la ricerca e l’innovazione del Gruppo Aspi, ed ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile che opera nel settore degli aeromobili senza equipaggio), che si è posto come obiettivo quello di utilizzare i droni per monitorare e supportare le squadre di viabilità di Autostrade per l’Italia.

Progetto Falco: più sicurezza per gli automobilisti

I droni possono essere pilotati da remoto e gestiti dal centro di controllo del traffico di Genova.

Sull’A26 dal bivio A10 a Ovada, e sull’A10 tra Cogoleto e Varazze è appena terminata la seconda fase del progetto Falco (Agosto 2023, 24 luglio 2024).

I droni vengono utilizzati per monitorare il traffico su cinque siti del tratto ligure (scelti per le loro particolari caratteristiche strutturali), anche nei punti privi di telecamere.

Si tratta quindi di uno strumento efficace per intercettare eventuali situazioni critiche e tenere aggiornati i viaggiatori sulle condizioni della viabilità.

Come volano i falchi?

I droni impiegati nel progetto falco decollano direttamente dai “nidi”, ossia delle stazioni operative predisposte per far partire gli aeromobili, oltre che per ricaricarli (vedi immagine sotto).

Vengono poi controllati da remoto con delle missioni attivate direttamente dal centro di controllo del traffico.

Missioni che possono variare a seconda di specifici eventi come code o materiali dispersi.

Il fine dell’impiego dei droni è quello di restituire flussi video sulle condizioni della viabilità e dell’infrastruttura.

Numeri della Seconda Fase di Falco (Agosto 23- 24 Luglio 2024)

Voli pianificati

  • 1407 missioni pianificate, con tasso di successo 82% (successo = missioni effettivamente partite e portate a termine). Del 18% di missioni non partite rispetto al totale delle pianificate, il 70% è dovuta al maltempo
  • 191 ore di volo con 2837 km percorsi

Voli su chiamata

  • 53 missioni su chiamata
  • 12,5 ore di volo con 84 km percorsi

Evidenze

  • Incremento dell’11% di eventi rilevati
  • Diminuzione del 50% dei tempi di intervento

Gli sviluppi futuri

Ora che è terminata la seconda fase di sperimentazione si passerà alla raccolta e all’analisi dei dati, che verranno impiegati per lo sviluppo, attraverso l’intelligenza artificiale, dell’event detection, ossia il riconoscimento automatico di un evento critico.

Aspi prevede di utilizzare il sistema di monitoraggio con droni nelle attività di routine di pattugliamento della rete, aiutando i tecnici nel rilevare potenziali criticità, riducendo i tempi di intervento e migliorando la qualità del servizio.

Emiliano Ragoni