Città 30 e transizione ecologica sono i pilastri della sostenibilità urbana

Città 30 e transizione ecologica sono i pilastri della sostenibilità urbana

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Il rapporto Ecosistema Urbano 2024 di Legambiente analizza le performance ambientali delle città italiane, valutandole attraverso indicatori di sostenibilità. Sicurezza e sostenibilità urbana vanno a braccetto: a Bologna Città 30 è un successo, con gli incidenti che sono diminuiti dell’11%

Il tema della sicurezza nelle città italiane è molto complesso poiché abbraccia diversi ambiti andando ben oltre il concetto di ordine pubblico.

L’ultimo rapporto di Legambiente denominato “Ecosistema urbano: rapporto sulle performance ambientali delle città” fotografa in maniera piuttosto precisa le performance ambientali delle città italiane, che vengono valutate attraverso indicatori di sostenibilità. Analizza anche la sicurezza stradale e la sostenibilità urbana, temi sempre molto attuali.

Sicurezza e sostenibilità urbana

Che cos’è oggi la sicurezza? La sicurezza non è solo una questione di criminalità o integrazione sociale, ma include aspetti ambientali, infrastrutturali e di gestione del territorio.

Una chiara visione delle città più sicure e resilienti include diversi punti chiave:

  • Sicurezza stradale e riduzione degli incidenti
  • Sicurezza ambientale
  • Sicurezza degli edifici pubblici
  • Mobilità sostenibile e infrastrutture
  • Strategia nazionale e integrazione delle politiche
  • Opportunità del Green Deal

Sicurezza stradale: Città 30 funziona

Il tema della sicurezza stradale è prioritario. L’obiettivo delle amministrazioni è infatti quello di ridurre al minimo le morti che, purtroppo, avvengono all’interno delle mura cittadine.

Spesso, come abbiamo visto dalle recenti statistiche, negli incidenti sono coinvolti gli utenti deboli della strada, ossia pedoni, ciclisti e motociclisti.

Per ridurre questo fenomeno si è rivelata particolarmente efficace la Città 30 istituita nella città di Bologna. Secondo i dati diffusi dall’Ufficio di Statistica della Città metropolitana di Bologna, gli incidenti stradali registrati nei primi sei mesi del 2024 nell’area metropolitana bolognese sono meno di quelli dell’anno precedente e hanno coinvolto meno persone sia in termini di feriti sia di decessi.

Città 30=meno incidenti

Nello specifico, nel periodo gennaio-giugno 2024, gli incidenti sono stati 1.815, -7,7% rispetto all’analogo periodo del 2023 quando erano stati 1.967. I feriti nei primi sei mesi del 2024 sono stati 2.353, -9,4% rispetto alle 2.597 persone ferite del 2023.

Il decremento dei sinistri è ancora più rilevante nel capoluogo, con la città di Bologna che ha visto diminuire gli incidenti dell’11%, con i feriti calati del 10% e i decessi del 33.

Questo il commento della consigliera metropolitana Simona Larghetti: “I dati parziali del 2024 raccontano già qualcosa di significativo sull’andamento della città capoluogo in seguito al provvedimento di Bologna 30 che ha ridotto significativamente gli incidenti gravi e mortali nei suoi primi sei mesi, mentre il resto dei comuni della città metropolitana hanno un calo meno significativo che pure fa ben sperare sul fatto che stiamo mettendo sotto l’attenzione di tutte la necessità di una reazione anche culturale, oltre che amministrativa, sul problema della violenza stradale”.

Sicurezza ambientale: l’elettrificazione è una priorità

Parallelamente alle Zone 30, che contribuiscono a diminuire le emissioni, è necessario “tagliare” l’impronta di carbonio. La possibilità concreta che hanno le amministrazioni è quella di diffondere e incentivare la mobilità dolce e di elettrificare le auto.

Stando ai dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, in Italia sono state registrate 52.000 morti premature dovute alle polveri sottili PM2,5.

Cosa possono fare le amministrazioni comunali?

Migliorare il numero e la qualità delle infrastrutture ciclabili e pedonali contribuisce a rendere più sicuri i pedoni e i ciclisti.

Reggio Emilia, che è favorita dalla conformazione del territorio, è leader in ciclabilità con 48,14 metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti. Secondo e terzo posto per Cosenza e Lodi.

Le isole pedonali, delle zone interdette alla circolazione dei veicoli, crescono a singhiozzo ma sono fondamentali per ridurre incidenti e migliorare la qualità della vita urbana.

Il Green deal è un’opportunità

Nel rapporto di Legambiente viene citata la necessità di adottare una strategia nazionale coordinata per affrontare la sicurezza in modo integrato.

Il Green Deal europeo è una leva che consente di integrare le politiche di sicurezza e sostenibilità e conseguentemente di adattare le città ai cambiamenti climatici, supportando le amministrazioni locali con fondi e risorse.

Emiliano Ragoni