Italia, continuano gli attacchi hacker a infrastrutture e settori strategici: l’importanza della cybersecurity

Italia, continuano gli attacchi hacker a infrastrutture e settori strategici: l’importanza della cybersecurity

Dai sistemi informatici dei porti a quelli delle forze dell’ordine, in Italia non cessano gli attacchi hacker, rendendo evidente l’importanza della cybersecurity e di come proteggersi

L’Italia è sotto attacco. Le principali infrastrutture, le aziende con maggiori dimensioni e strategiche ma anche siti istituzionali e delle forze armate hanno subìto, negli ultimi giorni, una grande quantità di assalti hacker da parte di collettivi russi, in particolare quello che porta il nome di NoName057.

Già da gennaio era avvenuto qualche isolato tentativo di hackerare i sistemi informatici di alcune realtà italiane, ma da metà febbraio in poi sono aumentati in modo sistematico, anche in concomitanza con alcuni episodi di carattere politico (vedasi il caso Sergio Mattarella e le dichiarazioni di Marija Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri della Russia).

Gli hacker russi hanno preso di mira siti web e piattaforme come quelle degli aeroporti di Milano Malpensa e Linate, i porti di Trieste e Taranto, ai quali si è aggiunto quello di Genova, ultimo in ordine di tempo ad aver subito un tentativo di aggiramento. Poi anche i siti web di banche, come Intesa Sanpaolo (la più bersagliata) e Monte dei Paschi di Siena.

Anche i server e i siti web di Polizia e forze armate hanno subito attacchi hacker da parte del collettivo russo. Sollevando ancora di più l’importanza e urgenza di dotarsi di sistemi avanzati di cybersecurity.

Italia sotto attacco da parte degli hacker russi: la sicurezza informatica sempre più prioritaria

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Gli attacchi hacker russi avvenuti finora non hanno avuto l’effetto peggiore per cittadini, imprese e istituzioni: la fuga di dati sensibili. I sistemi operativi hanno saputo funzionare e bloccare tempestivamente i tentativi di accesso.

Senza però poter evitare disagi nei trasporti o difficoltà nei prelevamenti a sportello o pagamenti online, nel caso degli istituti di credito.

Anche perché gli attacchi di NoName057 (gruppo attivo dal 2022, proprio in concomitanza dell’inizio della Guerra in Ucraina) sono di tipo DDos, ovvero Distributed Denial of Service. In sostanza, a causa di una moltitudine enorme di richieste di accesso fasulle, intasano i sistemi informatici e i server utilizzati da qualche company o istituzione, così da renderli inutilizzabili.

Causano malfunzionamenti, blackout, ritardi nelle aperture delle pagine o nell’accesso ai servizi. E, solitamente, sono su larga scala. Riescono a farlo utilizzando contemporaneamente migliaia di device, perlopiù già intasati da malware (virus). E impediscono così agli utenti normali l’accesso ai servizi dei server hackerati.

Come se, per accedere a un palazzo, un inquilino non riuscisse a varcare il portone di ingresso perché migliaia di sconosciuti stanno occupando le rampe di scale e gli ascensori. Senza che il portinaio o l’amministratore di condominio riesca a farli defluire subito.

In ogni caso, dopo un po’ di tempo, i disservizi sono stati ripristinati nel nostro paese. Gli interventi dei professionisti sono stati rapidi ed efficaci, impedendo che si andasse oltre ai disservizi.

Ma questo accende ancora di più i riflettori sull’importanza di dotarsi di sistemi di protezione dei dati sensibili a livello digitale. A cominciare da protezioni potenti come i Firewall per le aziende o infrastrutture strategiche, ma anche per i privati cittadini.