Esg Green Jobs, inizia l'era dei lavori sostenibili: 170 milioni di posti entro il 2030. La situazione in Italia Redazione 02 March 2025 L’era dei green jobs è iniziata ed entro il 2030 si creeranno 170 milioni di nuovi posti di lavoro legati alla transizione ecologica: e in Italia? In un futuro in cui la sostenibilità ambientale deve essere prioritaria, cambierà anche il mondo del lavoro. Saranno richieste nuove competenze, un nuovo approccio in cui, alle capacità di interagire con le innovazioni tecnologiche, bisogna abbinare anche altre soft skills. E’ iniziata, come scrive Il Sole 24 Ore, l’era dei green jobs, lavori verdi e sostenibili che consentiranno alle aziende di cambiare passo. La trasformazione ecologica non è più rinviabile e i lavori “verdi” sono il “nuovo orizzonte di crescita dell’economia”. Secondo il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum (Wef) entro il 2030 i creeranno 170 milioni di posti di lavoro legati alla transizione ecologica a livello globale. Al netto di una perdita di 92 milioni di posti non compatibili con la sostenibilità, il saldo sarà positivo di 78 milioni. Secondo il WEF i cambiamenti climatici spingeranno sempre di più verso specialisti in veicoli autonomi ed elettrici, ingegneri ambientali e ingegneri per le energie rinnovabili. E in Italia com’è la situazione? Green Jobs, le statistiche in Italia Green Jobs, inizia l’era dei lavori sostenibili: 170 milioni di posti entro il 2030. La situazione in Italia LEGGI ANCHE Boom auto elettriche, mercato in ripresa: in Italia +126% rispetto a gennaio 2024 In Italia, secondo il report, entro il 2030 il 70% dei datori dei lavoro si aspettano cambiamenti dovuti agli investimenti per ridurre le emissioni. Tra il 2018 e il 2023, secondo Excelsior Unioncamera, nelle imprese italiane c’è stata una crescita di investimenti nelle competenze green, dal 49,4% al 56,4%. Tra il 2024 e il 2028 le imprese richiederanno competenze green di livello intermedio (operai, conduttori di macchine, professioni impiegatizie) per oltre 2,4 milioni di lavoratori e abilità tecniche elevate per oltre 1,5 milioni di lavoratori (poco più del 40% del totale).