Smart Road Autovelox in Pennsylvania, -50% di vittime in 7 mesi Roberta Mordini 29 April 2025 Mobility L’eccesso di velocità sconfitto grazie ai rilevatori elettronici. La società di ingegneria del traffico Streetlight svela i risultati della politica di contrasto agli illeciti stradali con l’utilizzo di autovelox lungo una delle strade più pericolose d’America: la Roosevelt Blvd di Philadelphia, nota anche come la US Route 1. Eccesso di velocità e autovelox Lungo l’arteria stradale, a 12 corsie, si è registrato negli ultimi anni uno dei tassi più alti di incidentalità e mortalità, imputabili per il 55% all’eccesso di velocità degli automobilisti, con superamento del limite delle 45 miglia orarie consentite fino a toccare le 85 miglia orarie. Lacune infrastrutturali e utenza debole L’imprudenza dei guidatori non è l’unica criticità che compromette l’efficienza del sistema di trasporti: in quest’area di Philadelphia la rete viaria si snoda in una fitta serie di incroci a raso tra strade ad alto scorrimento ed altre minori per il traffico locale, a scapito della sicurezza delle manovre di svolta, di attraversamento e cambio di direzione. A compromettere il quadro concorre l’accesso pedonale a molti tratti della Roosevelt Boulevard, dove si riversa la comunità residente nella zona nord est della città per raggiungere i locali commerciali di prima necessità. Il dibattito politico si è concentrato a lungo sulle differenze di reddito della popolazione locale, contrapponendo i meno abbienti che si spostano a piedi o in bici con quelli più alti spendenti in auto, ed adducendo ai primi un maggiore coinvolgimento attivo negli incidenti a scapito della sicurezza globale. Velocità nel mirino L’amministrazione comunale, in collaborazione con la Philadelphia Parking Authority, ha messo in campo una soluzione rapida per risolvere la questione dell’eccesso di velocità, installando un sistema di autovelox lungo otto tratti di Roosevelt Blvd particolarmente pericolosi, automatizzando così i controlli di velocità e le sanzioni per i trasgressori. Cinque anni di studio prima di posizionare gli autovelox I dati rilevati nei primi sette mesi di operatività dei nuovi strumenti mostrano una riduzione del 90% delle infrazioni per eccesso di velocità, un calo del 36% dei sinistri e una riduzione del 50% delle vittime stradali. Tale successo è dovuto al posizionamento ottimale degli autovelox, ottenuto dall’analisi dei flussi di traffico lungo la Roosevelt Blvd per 5 anni, dal 2015 al 2019. Punti critici che portano all’eccesso di velocità Lo studio condotto dalla Network Performance di StreetLight ha analizzato gli andamenti del traffico nella giornata feriale del martedì, durante l’ora di punta dalle 8:00 alle 9:00 del mattino. Le rilevazioni hanno permesso l’individuazione dei tratti dove gli automobilisti superano più frequentemente il limite di velocità: tra questi, spiccano le strade in prossimità di Pennypack Park, dell’aeroporto di Northeast Philadelphia e dello svincolo di Woodhaven Rd (PA-63). Sono stati inoltre localizzati i punti più pericolosi dove si sono verificati molti incidenti mortali: in vetta alla graduatoria balza la corsia preferenziale di Pennypack Creek, in direzione sud, dove la velocità media alle 8:00 del martedì è di 83 km/h. Eccesso di velocità e investimenti infrastrutturali Sebbene gli autovelox abbiano permesso significativi miglioramenti a costi contenuti e con effetti immediati, la città di Philadelphia è impegnata in una politica di investimenti più ampia, che promette di cambiare il volto della città entro il 2040. L’amministrazione della Pennsylvania ha ottenuto infatti una sovvenzione statale di 10 milioni di dollari dal fondo PennDOT, che verranno destinati ad estendere la rete dei marciapiedi, realizzare attraversamenti pedonali e ristrutturare la linea semaforica. Ulteriori 2 milioni di dollari saranno finalizzati alla pianificazione di futuri miglioramenti, nell’ambito del programma Route for Change della città. Roberta Mordini