Liguria, bene il bando di efficientamento energetico edifici pubblici: la Regione aggiunge altri 1,8 milioni

Liguria, bene il bando di efficientamento energetico edifici pubblici: la Regione aggiunge altri 1,8 milioni

Sono 42 i progetti di efficientamento energetico degli edifici pubblici pervenuti alla Regione Liguria, che aggiunge 1,8 milioni al budget iniziale

Le aree interne della Liguria vogliono rendere più efficienti a livello di energia i loro edifici pubblici. Lo vogliono fare forse più di quanto la Regione stessa prevedeva inizialmente. Tanto che adesso servono più fondi di quelli che sono stati stanziati per il bando di riqualificazione energetica rivolto a località non costiere del territorio ligure.

Le domande sono pervenute dall’imperiese, dalla Val Bormida, dalla Val Fontanabuona e dalla Valle Scrivia e ammontano a un totale di 42. Filse, la società che dà supporto tecnico alla Regione Liguria, per vedere quelle idonee ha esaminato le candidature all’accesso delle risorse previste dal Piano Fesr 2021-2027. Che inizialmente ammontavano a 4 milioni di euro. 

Poi però le domande approvate necessitavano di ulteriori finanziamenti. La Regione, infatti, sostiene al 100% il costo dell’opera a fondo perduto, con un massimo di spesa a singolo progetto di 150mila euro. E così la Liguria ha deciso di rifinanziare il bando con altri 1,8 milioni di euro. 

Liguria, edifici pubblici più efficienti a livello energetico: rifinanziamento del bando con 1,8 milioni

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L’assessore all’Energia Paolo Ripamonti e il consigliere delegato allo sviluppo economico e programmazione Fesr Alessandro Piana hanno commentato congiuntamente con molta soddisfazione quest’aggiunta di fondi per gli edifici pubblici delle aree interne:

L’alta adesione al bando conferma l’interesse dei Comuni a intervenire in modo strutturale sull’efficienza energetica degli edifici pubblici. La Giunta regionale ha quindi ritenuto opportuno rifinanziare tempestivamente la misura per assicurare a tutti i beneficiari l’accesso alle agevolazioni previste

Si tratta di interventi su involucro edilizio, impianti termici e di illuminazione, utilizzo di fonti rinnovabili, rimozione di amianto, sistemi di gestione energetica e realizzazione di reti di teleriscaldamento. Ogni progetto deve garantire un miglioramento minimo di una classe energetica.

La Regione Liguria punta sulla transizione energetica con decisione, visto che, a livello di produzione da rinnovabili è ancora abbastanza indietro rispetto alle altre realtà territoriali italiane. Recentemente, ad esempio, l’amministrazione regionale ha dovuto bocciare il progetto eolico da 200MW al Monte Moro e Guardiabella, a causa della presenza massiccia di biodiversità da tutelare. Una risorsa, chiaramente, che va protetta.

Questo però causa anche ostacoli alla creazione di impianti di produzione energetica green su larga scala. In una Regione, come quella ligure, che ha una superficie territoriale tra le meno estese d’Italia (5.418 km quadrati, più grande solo di Molise e Valle D’Aosta). Dunque anche l’efficientamento energetico dei singoli edifici rappresenta un’opportunità da sfruttare.