Sono i cittadini smart a rendere smart le città?

Sono i cittadini smart a rendere smart le città?

Sfide e opportunità delle smart city, come la tecnologia sta trasformando il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo nelle aree urbane.

In un momento storico in cui oltre il 75% della popolazione mondiale è destinata a vivere in città entro il 2050, la questione di “come” rendere questi spazi più efficienti, sostenibili e vivibili risulta quanto mai centrale.

Dalla teoria alla pratica, cosa significa “smart city”?

Il concetto di smart city si attesta ben oltre l’implementazione di tecnologie avanzate per la governance del traffico o dell’illuminazione pubblica.

Si tratta di un ecosistema complesso in cui dati, sensori e intelligenza artificiale si intrecciano per ottimizzare servizi pubblici, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Esempi concreti arrivano da città come Singapore, dove la collaborazione con il MIT ha portato all’analisi in tempo reale dei flussi di trasporto pubblico.

Ma anche da Barcellona, che ha rivoluzionato la raccolta dei rifiuti e l’illuminazione grazie a sensori intelligenti.

Ruolo delle grandi aziende e il rischio della “città in scatola”

Molte delle soluzioni smart adottate finora sono state sviluppate da colossi tecnologici (big tech) che propongono piattaforme integrate per la gestione di reti idriche, traffico e sicurezza.

Tuttavia, questa visione “top-down” solleva questioni di assoluta rilevanza: chi controlla i dati raccolti?

Il cittadino rischia di diventare un semplice consumatore, escluso dai processi decisionali che riguardano la propria città?

Anthony Townsend, autore di “Smart Cities: Big Data, Civic Hackers, and the Quest for a New Utopia”, aveva già evidenziato nel 2013 come la vera sfida fosse stata quella di coinvolgere attivamente i cittadini.

Ciò per evitare che la smart city si trasformasse in un sistema chiuso, ottimizzato solamente per l’efficienza e non per il benessere collettivo.

Cittadini protagonisti, smart city dal basso

Un articolo della BBC di qualche anno fa metteva in evidenza un trend che stava emergendo: la crescita di iniziative “dal basso”.

In pratica, i cittadini utilizzano app, sensori fai-da-te e piattaforme aperte per monitorare la qualità dell’aria, segnalare problemi o proporre soluzioni innovative.

Progetti come “Don’t Flush Me” a New York, che avvisa i residenti quando è sicuro scaricare l’acqua per evitare sversamenti fognari, o il network “Egg” per la rilevazione dell’inquinamento atmosferico, negli anni hanno dimostrato come la partecipazione attiva possa essere la chiave per città più resilienti e inclusive.

Andrew Hudson-Smith, direttore del Centre for Advanced Spatial Analysis dell’University College di Londra, sostiene che la condivisione dei dati tra amministrazione e cittadini possa diventare uno strumento potentissimo di trasparenza e partecipazione.

Sfide aperte tra privacy, governance e identità urbana

Se da un lato la digitalizzazione consente efficienza e sostenibilità, dall’altro impone nuove domande in ambito privacy e controllo dei dati.

Chi garantisce che le informazioni raccolte non vengano utilizzate per fini commerciali o di sorveglianza?

E come evitare che l’identità culturale delle città venga sacrificata sull’altare della tecnologia?

Verso una nuova governance urbana

Il futuro delle smart city dipende, quindi, dalla capacità di trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica, diritti dei cittadini e valorizzazione delle specificità locali.

La challenge è costruire città che non siano solamente “intelligenti”, bensì pure democratiche, inclusive e capaci di adattarsi ai bisogni reali delle persone.

Come aveva sottolineato Dan Hill, amministratore delegato della società di ricerca Fabrica, citato da BBC, “saranno i cittadini intelligenti a rendere intelligenti le città”.

L’autentica rivoluzione non risiede solo nei sensori o negli algoritmi, bensì nella capacità delle comunità urbane di appropriarsi degli strumenti digitali per costruire insieme il proprio futuro.