Smart Road Genova, la manutenzione dei tombini diventa smart col monitoraggio digitale. Come funziona Redazione 01 August 2025 Genova è la prima città in Italia a dotarsi di un sistema di monitoraggio digitale dei tombini, 80mila sensori che aiutano a fare manutenzione Genova compie un altro passo per diventare smart city grazie ai tombini delle strade. Grazie alla tecnologia, infatti, si possono introdurre migliorie per rendere più efficienti i processi di gestione delle vie, anche attraverso la manutenzione delle caditoie. Che, se non pulite adeguatamente, possono contribuire, non impedire, gli allagamenti delle carreggiate, così da causare disagi. Il capoluogo ligure è la prima città in Italia ad avere un sistema completamente digitalizzato per la gestione dell’insieme di tombini. Già nel 2023 Genova ha censito 78.395 caditoie, con l’inserimento di immagini prima e dopo gli interventi, di cui 70.000 risultano operative, 4.151 con difetti strutturali e 3.779 che necessitano di interventi. Le caditoie vengono classificate per livello di criticità tramite un sistema a semaforo (verde, giallo, rosso), con fotografia e geolocalizzazione visibili sul geoportale comunale. Un sistema che anche altri centri urbani come Milano, Torino e Bologna vorrebbero introdurre, nato dalla sinergia di Comune, settore informatico e le imprese coinvolte nella pulizia e manutenzione delle caditoie. Genova, 80mila tombini monitorati con la tecnologia: così la città ottimizza la manutenzione Genova, la manutenzione dei tombini diventa smart col monitoraggio digitale. Come funziona LEGGI ANCHE Genova, nasce una nuova Comunità Energetica Rinnovabile Solidale: tutti i dettagli Il monitoraggio permette così di capire dove intervenire, a seconda dell’importanza del tombino e dell’urgenza del lavoro che viene richiesto. E poi viene tracciato ogni servizio effettuato, così da tenere tutto sotto controllo. L’assessore alle manutenzioni Massimo Ferrante si è detto soddisfatto di questo progetto capitanato da Genova, seppure le criticità del sistema fognario non saranno completamente rimosse: Rispetto al passato oggi ogni intervento è tracciato. Il vero problema, però, è strutturale: le nostre condotte per le acque bianche sono sottodimensionate. Anche con caditoie pulite, le condotte non reggono certi afflussi. Serve quindi un doppio livello: la pulizia annuale e un secondo passaggio in quelle aree che sappiamo essere più critiche. Stiamo studiando un secondo livello di intervento, con passaggi aggiuntivi nei punti più fragili della città. Serve realismo: non potremo mai garantire che tutti i tombini siano perfetti, ma possiamo migliorarne la gestione con dati, metodo e continuità