Legal Smart Road Inconferibilità degli incarichi pubblici, la segnalazione ANAC Laura Biarella 06 August 2025 Italia L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha indirizzato a Governo e Parlamento una segnalazione per rivedere complessivamente il d. lgs. n. 39/2013. Lo strumento normativo è fondamentale per la prevenzione delle incompatibilità e inconferibilità di incarichi nella pubblica amministrazione e presso enti privati a controllo pubblico. L’iniziativa, approvata dal Consiglio dell’ANAC con delibera n. 309 del 23 luglio 2025, fa seguito a precedenti interventi dell’ANAC (luglio 2024 e marzo 2025). E’scaturita pure a seguito di recenti sentenze di incostituzionalità che hanno ampliato le già evidenti criticità interpretative e applicative generate da frequenti modifiche frammentarie alla normativa di riferimento. Hub della questione, prevenire conflitti e rafforzare trasparenza Nella comunicazione inviata alle istituzioni politiche ANAC rammenta che il sistema di inconferibilità e incompatibilità introdotto nel 2013 origina per prevenire la corruzione e garantire l’imparzialità e la trasparenza nell’azione amministrativa. Tali principi sono sanciti all’articolo 97 della Costituzione. Tuttavia, l’efficacia di tale sistema si è progressivamente indebolita a causa di continue “novelle legislative”. Queste hanno modificato puntualmente singole disposizioni, sovente senza una visione organica. Altro motivo è avvisato negli effetti di alcune sentenze della Corte costituzionale che hanno portato a vuoti di tutela e disparità di trattamento. Criticità emerse Modifiche disorganiche e frammentarie Negli ultimi anni la disciplina è stata oggetto di aggiustamenti che hanno ridotto l’efficacia delle tutele originarie contro i conflitti di interesse. Spesso le novelle sono state inserite in provvedimenti dedicati a materie estranee alla prevenzione della corruzione. Sentenze di incostituzionalità Interventi della Corte costituzionale hanno cancellato alcune barriere tra incarichi politici e amministrativi, rendendo necessario chiarire le regole per il passaggio tra questi ruoli. Riduzione dell’ambito di applicazione L’insieme delle modifiche ha ristretto i casi di inconferibilità, con effetti diversi tra amministrazioni regionali e locali, e ha creato zone grigie nella disciplina in vigore. Vuoti di tutela per i ruoli apicali La normativa non si applica sempre a posizioni chiave come i responsabili degli uffici di diretta collaborazione (es. Capi di Gabinetto) nonostante il loro ruolo centrale nei processi decisionali. Verso un quadro armonico e moderno L’Autorità propone dunque due direttrici d’azione. Riforma organica e coordinata Superare la logica degli interventi episodici e scollegati, puntando a una revisione complessiva che garantisca coerenza, certezza del diritto e reale efficacia delle tutele contro i conflitti di interessi. Estensione della disciplina ai ruoli apicali degli uffici di diretta collaborazione Integrare la definizione di “incarichi amministrativi di vertice” includendo espressamente anche i responsabili degli uffici di diretta collaborazione, riconoscendo così la loro influenza nei processi decisionali e nel funzionamento trasparente delle amministrazioni. Trasparenza nelle smart city La raccomandazione di ANAC acquisisce una rilevanza particolare per le città innovative e le pubbliche amministrazioni locali impegnate nella trasparenza e nell’integrità dei processi decisionali, elementi imprescindibili per l’adozione di modelli smart city orientati al bene comune. ANAC si è dichiarata disponibile per collaborare col legislatore nella ridefinizione della normativa, indicando la strada di una governance più solida, moderna e allineata alle raccomandazioni internazionali sulla prevenzione della corruzione. Solo in tal modo sarà possibile assicurare che incarichi strategici, anche nelle smart city, siano affidati con criteri di trasparenza e imparzialità effettivi, a garanzia della fiducia dei cittadini e della competitività dei territori.