Smart Road Monopattini ed e-bike, la normativa inglese mette in guardia su uso e pubblicità Laura Biarella 07 August 2025 Mobility L’ASA (Advertising Standards Authority) nel Regno Unito sta rafforzando le normative sulla pubblicità di monopattini e bici elettriche. L’ordinamento giuridico inglese limita l’uso di questi veicoli su suolo pubblico. Sono importanti annunci chiari e responsabili per evitare disinformazione e garantire un’integrazione sicura nelle smart city. Ruolo dell’ASA L’ascesa dei veicoli per la micro-mobilità elettrica, come monopattini e biciclette a pedalata assistita, sta ridisegnando le città del futuro, offrendo alternative sostenibili ai tradizionali mezzi di trasporto. In un contesto di rapida evoluzione è fondamentale che consumatori e operatori del settore risultino consapevoli delle normative vigenti, in particolare per quanto riguarda l’ordinamento giuridico inglese. Le autorità britanniche, come la Advertising Standards Authority (ASA), stanno infatti intensificando il controllo sulla pubblicità di questi prodotti per evitaredisinformazione e usi impropri. Monopattini elettrici, confine tra pubblico e privato Un punto cruciale evidenziato dalle recenti pronunce dell’ASA riguarda l’impiego dei monopattini elettrici privati. Nel Regno Unito l’impiego di questi veicoli su suolo pubblico, comprese strade, marciapiedi e parchi pubblici, è generalmente considerato illegale. Fanno eccezione solo i servizi di noleggio autorizzati, attivi in alcune località. L’ASA ha richiamato l’attenzione sulla responsabilità degli inserzionisti nel comunicare correttamente questa distinzione. Le pubblicità non devono in alcun modo suggerire o raffigurare l’utilizzo di monopattini privati in spazi pubblici, anche se accompagnate da avvisi legali. L’ASA è intervenuta contro una pubblicità che, pur menzionando il divieto, mostrava i veicoli in un parco urbano, creando un’impressione fuorviante. L’organismo di controllo, inoltre, ha sanzionato annunci che minimizzavano l’importanza della legge, suggerendo che le forze dell’ordine potessero adottare un approccio più “morbido” in attesa di un’imminente modifica normativa. Il messaggio appare chiaro: la pubblicità deve riflettere la realtà giuridica in vigore, evitando messaggi socialmente irresponsabili. Biciclette elettriche, occhio alla classificazione Anche per le biciclette elettriche la normativa inglese richiede attenzione. La classificazione di una e-bike come “bicicletta a pedalata assistita elettricamente” (EAPC) è fondamentale per il suo utilizzo legale su strada. Veicoli che superano i requisiti di potenza stabiliti dal governo britannico non rientrano in questa categoria, ma vengono classificati come veicoli a motore. Pertanto, richiedono immatricolazione, assicurazione e tassazione, proprio come un’automobile. L’ASA ha agito in passato contro annunci che mostravano e-bike classificate come veicoli a motore utilizzate su strade pubbliche senza avvertire i consumatori di questi obblighi legali. Per gli operatori del marketing è quindi essenziale non solo stabilire la corretta classificazione dei propri prodotti, ma anche comunicarla chiaramente. È ciò affinché i consumatori possano prendere decisioni informate e agire nel rispetto della legge. Sostenibilità con onestà L’attenzione dell’ASA si è concentrata anche sulle affermazioni ambientali. Nonostante monopattini e biciclette elettriche possano offrire benefici in termini di sostenibilità, le pubblicità che li promuovono devono conformarsi alle rigorose linee guida in materia di “dichiarazioni verdi”. Le affermazioni devono essere chiare, supportate da prove solide e non devono suggerire che il prodotto sia totalmente privo di impatto ambientale durante l’intero suo ciclo di vita, se ciò non corrisponde al vero. L’esempio citato dall’ASA dimostra come la sostenibilità rappresenti un tema delicato che richiede massima trasparenza e precisione. In sintesi, il panorama normativo inglese in materia di micro-mobilità elettrica risulta in costante aggiornamento, e l’ASA gioca un ruolo cruciale nel garantire che la pubblicità sia leale, veritiera e non fuorviante. Tale approccio non solo tutela i consumatori, bensì contribuisce pure a un’integrazione più sicura e responsabile di questi veicoli nel tessuto delle smart city.