Dati dei decessi per progettare il futuro urbano

Dati dei decessi per progettare il futuro urbano

Morti, dati e città intelligenti, come l’Istat aiuta a progettare il futuro urbano

In un mondo che corre verso l’urbanizzazione intelligente, anche i dati sulla mortalità diventano strumenti preziosi per pianificare città più resilienti, inclusive e sane.

L’Istat, col suo lavoro capillare di raccolta e analisi dei decessi, offre una lente per osservare l’evoluzione demografica e sanitaria del Paese.

Ma cosa ci raccontano davvero questi numeri?

E come possono guidare le scelte delle Smart City?

Dietro le quinte della statistica: due fonti, due prospettive

L’Istat produce statistiche di mortalità basandosi su due fonti principali:

– Fonte anagrafica: registra i decessi della popolazione residente, ovunque siano avvenuti (Italia o estero).
– Fonte stato civile: rileva i decessi avvenuti in Italia, indipendentemente dalla residenza o cittadinanza.

Questa doppia lettura consente di avere una visione più completa e flessibile, utile per confronti territoriali e per valutare l’impatto di eventi straordinari come la pandemia.

Mortalità torna ai livelli pre-pandemici

Secondo gli ultimi dati provvisori pubblicati da Istat, nel primo semestre del 2025 la mortalità in Italia è tornata su valori attesi, dopo un 2024 caratterizzato da un andamento altalenante.

Ecco alcuni numeri chiave:

– Decessi totali nel 2022: 721.974, circa 15.000 in più rispetto al 2021.
Incidenti stradali nel 2024: 173.364 (+4,1% rispetto al 2023), con 3.030 vittime (-0,3%).
Calo delle vittime tra ciclisti e pedoni: -12,7% e -3,1% rispettivamente.
– Aumento dei decessi tra motociclisti e autocarri: +13,1% e +30,4%.

Questi dati non solo raccontano l’evoluzione della salute pubblica, ma anche il cambiamento delle abitudini di mobilità e dei rischi associati.

Cause di morte, report che parla di salute pubblica

Tramite l’“Indagine su decessi e cause di morte” basata sulle certificazioni mediche, l’Istat classifica le cause secondo lo standard internazionale ICD-10.

Questo sistema consente di monitorare l’incidenza di malattie come influenza, polmoniti e COVID-19, offrendo dati fondamentali per la prevenzione e la gestione delle emergenze sanitarie.

Valore della granularità

Con oltre 7.800 comuni monitorati, l’Istat fornisce dati giornalieri e mensili che permettono di:

– Analizzare l’impatto della mortalità per genere, età e territorio.
– Individuare aree vulnerabili e pianificare interventi mirati.
– Integrare le informazioni con l’Anagrafe Tributaria per una copertura più completa.

Questa granularità è essenziale per le Smart City, dove ogni quartiere può avere esigenze diverse e dove la pianificazione deve essere basata su evidenze concrete.

Più sinistri, meno vittime

Nel 2024 l’Italia ha registrato 173.364 scontri stradali, con un incremento del +4,1% rispetto all’anno precedente.

I feriti sono stati 233.853 (+4,1%), mentre le vittime sono leggermente diminuite, attestandosi a 3.030 (-0,3%).

I dati parziali del 2025 mostrano segnali incoraggianti: nei primi sette mesi dell’anno, le vittime sono diminuite del 10,6% e i feriti del 3,6%, grazie anche all’aumento dei controlli su strada (+7,2%) e all’introduzione di nuove norme del Codice della Strada.

Le cause principali degli incidenti restano la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità eccessiva, che insieme rappresentano il 37,8% dei sinistri.

Preoccupante è l’aumento delle vittime tra motociclisti (+13,1%) e occupanti di autocarri (+30,4%), mentre calano i decessi tra ciclisti (-12,7%), pedoni (-3,1%) e automobilisti (-6%).

Questi dati evidenziano l’urgenza di politiche urbane mirate alla sicurezza stradale, soprattutto per gli utenti vulnerabili.

Per le Smart City, significa investire in infrastrutture sicure, mobilità sostenibile e tecnologie di prevenzione.

Verso una governance data-driven

I dati sulla mortalità non sono solo numeri, ma indicatori di benessere, di equità, di accesso ai servizi.

In una città intelligente, sapere dove e perché si muore di più può significare migliorare la mobilità, rafforzare la sanità territoriale, ripensare gli spazi pubblici.

L’Istat, con il suo lavoro fornisce le fondamenta statistiche su cui costruire città più vive, più giuste, più consapevoli.