Italia, mobilità sostenibile: quanto costa la ricarica elettrica per le auto

Italia, mobilità sostenibile: quanto costa la ricarica elettrica per le auto

A luglio 2025 la ricarica elettrica per le auto in Italia è costata leggermente di più di giugno, ma i prezzi sono stabili. L’analisi di Adiconsum e TariffEV

Le auto a emissioni zero in Italia stanno aumentando sempre di più. A certificarlo i dati sulle nuove immatricolazioni, che vedono il 2025 sempre in positivo, mese per mese, nel confronto sul 2024. E quindi la mobilità elettrica sta avendo un grande impulso, a cui rispondono ben 67.561 colonnine installate in tutto il paese, di cui quasi 4.500 con una potenza superiore a 150 kW, mentre la stragrande maggioranza ancora arriva fino a 50kW (oltre 52.000). Il 45% delle aree di servizio in autostrada è dotato di punti di ricarica, per un totale di 1.159.

Ma quanto costa ricaricare la propria auto elettrica in un momento in cui sempre più persone ne hanno bisogno? L’Osservatorio prezzi delle tariffe di ricarica della mobilità elettrica, di Adiconsum e TariffEV, sottolinea come a luglio 2025 il Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica si sia mantenuto sostanzialmente stabile nel 2025, registrando un +6% su giugno ma un -16% su dicembre 2024.

Fatto probabilmente motivato dalla maggiore produzione di energia elettrica rinnovabile nei mesi primaverili ed estivi. Il PUN si è attestato sui 0,113 euro al kW/h, il che ha influito anche sul prezzo della singola ricarica alla colonnina. Rimasto più o meno stabile anche nei mesi estivi, quando solitamente i costi si alzano, almeno per i combustibili fossili. Anche in questo caso il fenomeno è chiaro: in estate più persone viaggiano, quindi si spende di più. Ma per l’approvvigionamento elettrico non è variato troppo il prezzo alla colonnina.

Italia, prezzo della ricarica elettrica costante anche in estate. Bene le offerte degli operatori, prezzi ancora più alti della media europea

Italia, mobilità sostenibile: quanto costa la ricarica elettrica per le auto

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L’Osservatorio sottolinea come il prezzo medio della ricarica a corrente alternata (AC), che solitamente è quella più lenta e riguarda anche le colonnine domestiche, a luglio era di 0,64 euro al kW/h. Per la corrente continua (DC) si alza logicamente, raggiungendo una media di 0,73 euro, mentre per l’HPC, una corrente continua speciale, ha registrato di 0,75 euro.

Chiaramente i prezzi variano anche da operatore a operatore e, sottolinea ancora il rapporto di luglio 2025, si registrano molte offerte proposte da chi eroga l’energia elettrica. Per esempio promozioni estive. Un’altra importante novità sono le tariffe diversificate in base agli orari, più basse nei periodi di minore richiesta, per ottimizzare l’uso delle infrastrutture di ricarica e della rete elettrica. La ricarica pubblica resta ancora svantaggiosa rispetto a quella domestica, penalizzando chi non ha un posto auto privato o un box.

I prezzi italiani, in generale, sono in media più alti rispetto a quelli Europei. Per esempio, solo l’Olanda supera tendenzialmente il nostro Paese per la ricarica a corrente alternata (in media 0,72 euro al kW/h), mentre l’Italia, a seconda delle variazioni del prezzo, governa la classifica per DC e HPC. C’è quindi ancora lavoro da fare per rendere più agevole ed economica la scelta di acquistare un mezzo elettrico e poi ricaricarlo.