Enforcement Legal Smart Road Piattaforma Autovelox, il Decreto MIT per il controllo stradale nell’era digitale Laura Biarella 18 August 2025 Cds Italia Sicurezza Piattaforma autovelox (quasi) al via. In un contesto urbano sempre più orientato alla digitalizzazione e alla safety road, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il 18 agosto 2025 ha pubblicato il decreto dirigenziale n. 305 che segna un passo decisivo verso una gestione più trasparente, efficiente e tecnologicamente avanzata del controllo della velocità sulle strade italiane. Il provvedimento, firmato dal Direttore Generale della Motorizzazione, introduce una piattaforma telematica nazionale per la registrazione e la pubblicazione dei dispositivi di rilevamento della velocità, con l’obiettivo di garantire il loro legittimo utilizzo e migliorare la sicurezza stradale. Tuttavia, ai fini dell’avvio operativo della piattaforma telematica, il decreto acquista efficacia dalla data indicata con successivo provvedimento del Direttore Generale per la motorizzazione da pubblicarsi sul website istituzionale del MIT. Un quadro normativo in evoluzione Il decreto del MIT si inserisce in un mosaico normativo che ha come riferimento principale il Codice della Strada (D.Lgs. n. 285/1992), in particolare l’articolo 142, che disciplina i limiti di velocità e le modalità di accertamento delle infrazioni. A questo si aggiungono una serie di provvedimenti precedenti, tra cui il DPR n. 495/1992, il DL n. 121/2002 e la legge n. 120/2010, che hanno progressivamente definito le regole per l’utilizzo di device di controllo automatico. Il decreto del 18 agosto, in attuazione dell’articolo 5, comma 3-bis del cd. decreto infrastrutture (d.l. n. 73/2025, convertito dalla legge n. 105/2025) stabilisce che tutti i dispositivi utilizzati per il rilevamento della velocità devono essere registrati su una piattaforma telematica gestita dalla Direzione Generale per la Motorizzazione. Solamente i dispositivi correttamente comunicati e pubblicati sul website istituzionale potranno essere considerati legittimamente impiegati. Piattaforma telematica autovelox, hub digitale del controllo stradale Il focus del decreto è la creazione di una piattaforma telematica nazionale, ospitata presso il centro elaborazioni dati della Direzione Generale per la Motorizzazione. Le amministrazioni e gli enti da cui dipendono gli organi di polizia stradale (come previsto dall’art. 12 del Codice della Strada) sono tenuti a trasmettere, per il tramite di questa piattaforma, i dati relativi ai dispositivi di controllo della velocità. I dati richiesti includono: la denominazione dell’amministrazione o dell’ente competente che trasmette i dati; il codice dell’amministrazione o dell’ente competente, rilasciato dal centro elaborazione dati della Direzione generale per la motorizzazione; il codice catastale dell’amministrazione o dell’ente per il quale l’amministrazione o l’ente competente sta trasmettendo i dati, ove applicabile; gli estremi del decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di approvazione o estensione del dispositivo o sistema; il tipo di dispositivo o sistema; la marca del dispositivo o sistema, che corrisponde al titolare dell’approvazione; il modello del dispositivo o sistema, riportato nel decreto di cui alla lett. d); la versione del modello del dispositivo o sistema, se presente nel decreto di cui alla lett. d); il numero di matricola. Ogni variazione deve essere tempestivamente aggiornata, e la comunicazione costituisce condizione necessaria per il legittimo impiego dei dispositivi. Trasparenza e interoperabilità Una delle innovazioni di maggior rilievo è la pubblicazione dei dati sul website istituzionale del Ministero, che avverrà tramite interoperabilità con la piattaforma telematica. Ciò significa che cittadini, enti e operatori del settore potranno consultare real time l’elenco dei dispositivi legittimamente impiegati sul territorio nazionale. La misura replica a una crescente esigenza di trasparenza e accountability nella governance del controllo stradale, spesso oggetto di polemiche e contestazioni. Con l’accesso pubblico ai dati si azzera, o comunque si riduce, il rischio di utilizzo improprio o non conforme dei dispositivi, e si rafforza la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Smart city e mobilità intelligente Il decreto si colloca nel paradigma delle smart city, dove la tecnologia risulta al servizio della sicurezza, dell’efficienza e della sostenibilità. La digitalizzazione dei processi di controllo stradale consente una gestione più agile e integrata, favorendo anche l’interoperabilità con altri sistemi di mobilità urbana, come il monitoraggio del traffico, la gestione dei flussi veicolari e la pianificazione dei trasporti pubblici. Inoltre, la raccolta e l’analisi dei dati provenienti dai device di rilevamento possono offrire insight preziosi per le politiche di mobilità, contribuendo alla riduzione dei sinistri e alla promozione di comportamenti virtuosi alla guida. Timeline Il decreto entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul portale del Ministero. Tuttavia, l’efficacia operativa della piattaforma verrà definita con un successivo provvedimento del Direttore Generale. Le disposizioni relative alla comunicazione obbligatoria dei dispositivi autovelox troveranno operatività 60 giorni dopo tale data. Questa finestra temporale appare cruciale per consentire agli enti locali e alle amministrazioni di adeguarsi alle nuove regole, procedere all’update dei propri sistemi e garantire la compliance dei dispositivi in uso. LGGI ANCHE Autovelox, a settembre al via la piattaforma per il censimento Scenari Il nuovo decreto ministeriale rappresenta uno step in avanti significativo nella modernizzazione del sistema di controllo della velocità in Italia. Con l’introduzione di una piattaforma telematica nazionale, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti intende garantire maggiore trasparenza, legalità e efficienza nell’utilizzo dei dispositivi di rilevamento, contribuendo al miglioramento della safety road e alla costruzione di città più intelligenti e vivibili. In un’epoca in cui la mobilità urbana risulta al centro delle politiche di sostenibilità e innovazione, il provvedimento in questione si configura quale strumento strategico per accompagnare la trasformazione digitale delle infrastrutture e dei servizi pubblici.