Tecnologie delle auto e stalking digitale, come le smart car diventano strumenti di controllo

Tecnologie delle auto e stalking digitale, come le smart car diventano strumenti di controllo

Le smart car dotate di tecnologie avanzate quali telecamere a 360 gradi, sistemi GPS integrati e device di localizzazione piccoli e invisibili, stanno emergendo quali nuovi strumenti di stalking.

Gli autori di abusi domestici potrebbero infatti utilizzare questi tool per sorvegliare e controllare le vittime.

In un articolo del 20 agosto dall’headline impattante “How Domestic Abusers Use Car Technology to Stalk Victims“, la blasonata rivista statunitense Psychology Today esplora le tecnologie coinvolte, i rischi connessi e le strategie di difesa, dirigendo il focus sulla necessità di una maggiore consapevolezza e soluzioni tecnologiche che tutelino la privacy e la sicurezza personale in un contesto urbano sempre più digitale.

Le smart car

Negli ultimi anni le autovetture sono evolute divenendo molto più di meri mezzi di trasporto.

Le innovazioni tecnologiche hanno trasformato i veicoli in ambienti connessi e intelligenti, dotati di telecamere, sistemi di localizzazione GPS e device complessi.

Come magistralmente messo in evidenza dal richiamato articolo di Psychology Today, aggiornato al 20 agosto 2025 e scritto dalla Dott.ssa Lisa Aronson Fontes, queste tecnologie possono essere impiegate in modo distorto, diventando tool di stalking e controllo coercitivo nelle mani degli autori di abusi domestici.

Tecnologie a bordo veicolo, sorveglianza real time

Le auto moderne sono sempre più equipaggiate con telecamere panoramiche a 360 gradi, che possono registrare e monitorare tutto ciò che accade intorno al veicolo anche quando è spento.

Tali sistemi, congegnati per la sicurezza e la prevenzione di sinistri, possono però essere attivati da remoto e le registrazioni salvate su dispositivi USB o trasmesse in streaming a distanza.

Un esempio riportato nell’articolo riguarda una donna che, dopo il divorzio, ha scoperto che l’ex marito stava utilizzando la telecamera della sua vettura per sorvegliare la zona intorno alla sua abitazione.

La vicenda riportata illustra come un sistema concepito per scopi di sicurezza possa agevolmente trasformarsi in uno strumento invasivo di spionaggio personale.

Device di localizzazione invisibili

Accanto alle telecamere, piccoli dispositivi di tracciamento come gli AirTags si stanno diffondendo quali metodi per seguire i movimenti delle vittime.

Questi dispositivi possono essere nascosti in borse, giacche o all’interno delle auto senza che la persona tracciata ne sia consapevole.

Molti stati americani hanno adottato leggi che vietano la loro installazione senza consenso, tuttavia l’utilizzo illecito continua.

Il monitoraggio GPS integrato nei sistemi di navigazione delle auto rappresenta un’ulteriore forma di sorveglianza: gli abusatori possono accedere ai dati di localizzazione se hanno avuto precedentemente accesso al veicolo o ai contratti associati, e in alcune ipotesi possono chiedere direttamente ai concessionari di fornire i dati sulla posizione dell’auto.

La registrazione audio quale ulteriore minaccia

Oltre al tracciamento visivo e geografico, alcune tecnologie consentono pure la registrazione di conversazioni all’interno del veicolo mediante dispositivi miniaturizzati che si collegano all’impianto elettrico dell’auto.

La possibilità di registrare senza consenso rappresenta una gravissima violazione della privacy, specie considerando che l’automobile è sovente un luogo in cui si parla liberamente.

Contromisure e suggerimenti per la sicurezza

Per difendersi all’utilizzo improprio di queste tecnologie appare fondamentale adottare una serie di precauzioni.

Tra queste:

  • Effettuare regolarmente ispezioni per individuare eventuali dispositivi di sorveglianza nascosti nel veicolo o nell’ambiente circostante.
  • Disattivare o comunque limitare l’utilizzo di sistemi di tracciamento e registrazione integrati, in specie se l’auto è condivisa con potenziali abusatori ovvero se sussiste dubbio sull’accesso a tali dati.
  • Rivolgersi alle forze dell’ordine e alle associazioni anti-violenza domestica per supporto, specie in presenza di minacce o condotte persecutorie.
  • Documentare ogni episodio di stalking o controllo, mantenendo un registro dettagliato con date, orari e circostanze che possano essere utilizzati in eventuali azioni legali.

La necessità di maggiore tutela

L’inasprirsi dell’uso distorto delle nuove tecnologie embedded nelle smart car evidenzia una nuova frontiera della violenza domestica e dello stalking, dove il confine tra sicurezza e sorveglianza si fa sottile.

È urgente sviluppare tecnologie più sicure e policy che includano la tutela della privacy personale quale valore imprescindibile, affinché le città del futuro siano davvero smart non soltanto nella governance efficiente dei servizi, bensì anche nella protezione dei diritti fondamentali dei cittadini.

La consapevolezza di tali rischi e l’adozione di misure preventive rappresentano capitoli imprescindibili per garantire che l’innovazione tecnologica non diventi l’ennesimo strumento di oppressione bensì rimanga una risorsa per emancipare e proteggere gli individui.