Domicili digitali, INI-PEC e INAD si integrano

Domicili digitali, INI-PEC e INAD si integrano

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e l’Agenzia per l’Italia Digitale hanno annunciato l’automatica migrazione dei domicili digitali dei professionisti dal registro INI-PEC al registro INAD.

L’update normativo rafforza l’infrastruttura digitale del Paese, semplificando le comunicazioni legali e promuovendo una cittadinanza digitale più inclusiva.

Step avanti nella digitalizzazione dei servizi pubblici

Con l’entrata in vigore dell’articolo 6-quater del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), il domicilio digitale dei professionisti iscritti in albi ed elenchi viene automaticamente trasferito dal registro INI-PEC (Indice Nazionale dei domicili digitali delle imprese e dei professionisti) al registro INAD (Indice Nazionale dei domicili digitali delle persone fisiche e degli enti di diritto privato).

L’operazione, gestita congiuntamente dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e da AgID, rappresenta un importante passo verso l’integrazione dei sistemi digitali pubblici.

L’obiettivo è di semplificare le comunicazioni legali e migliorare l’efficienza amministrativa.

INI-PEC e INAD

  • INI-PEC raccoglie gli indirizzi PEC delle imprese e dei professionisti iscritti in albi e collegi, utilizzabili per comunicazioni legali legate all’attività professionale.
  • INAD, invece, è destinato ai domicili digitali delle persone fisiche e degli enti privati non iscritti in registri professionali, e consente comunicazioni legali nella sfera personale.

La novità normativa prevede che, per i professionisti iscritti in INI-PEC, il domicilio digitale venga automaticamente inserito anche in INAD, dove assume valore legale per comunicazioni personali.

Trasparenza e controllo per i cittadini digitali

Il trasferimento avviene con cadenza quotidiana e segue un processo trasparente:

  • Il domicilio digitale resta provvisoriamente registrato per 30 giorni in INAD, durante i quali il professionista può modificarlo.
  • Trascorso il periodo, il domicilio viene pubblicato ufficialmente e diventa utilizzabile per comunicazioni legali nella sfera privata.
  • Il titolare può successivamente modificare o cessare il proprio domicilio digitale tramite le modalità previste dalle Linee guida AgID.

Invito alla consapevolezza digitale

Il Ministero e AgID hanno invitato ordini e collegi professionali a diffondere il comunicato congiunto ai propri iscritti, promuovendo una maggiore consapevolezza sull’importanza del domicilio digitale.

Si intende garantire che ogni cittadino digitale sia informato e possa esercitare i propri diritti nell’ecosistema digitale italiano.

Verso una cittadinanza più smart

L’iniziativa si inserisce nel contesto delle smart city, dove la digitalizzazione dei servizi pubblici è pillar per migliorare la qualità della vita dei cittadini.

L’integrazione tra INI-PEC e INAD rappresenta un pattern virtuoso di interoperabilità, trasparenza e semplificazione, che rafforza la fiducia nelle istituzioni digitali e promuove una cittadinanza attiva e consapevole.

L’update normativo rappresenta, in particolare, un tassello significativo nella visione che vede nel digitale un’opportunità per migliorare la governance, la partecipazione ei servizi agli utenti.

L’integrazione e interoperabilità delle piattaforme digitali pubbliche consente una gestione più fluida, sicura e trasparente delle comunicazioni tra cittadini, professionisti e pubblica amministrazione.

L’adozione di standard comuni e la digitalizzazione sistematica del domicilio professionale contribuiscono a semplificare la vita amministrativa.

Ma anche a ridurre gli errori e a velocizzare le procedure, allineandosi agli obiettivi di modernizzazione e sostenibilità delle nostre città.