Tech Legal Smart Road ANAC, regole nuove per la qualificazione delle stazioni appaltanti Laura Biarella 13 September 2025 Digitalizzazione Italia L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha approvato un regolamento che aggiorna il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza nel settore pubblico. La delibera n. 334 del 30 luglio 2025 Si introduconk criteri aggiornati e più stringenti, mettendo al centro professionalità, digitalizzazione ed efficienza delle amministrazioni pubbliche. Tutti elementi fondamentali per la modernizzazione della gestione degli appalti pubblici nelle città intelligenti. Qualificazione più esigente e digitale Il nuovo regolamento definisce criteri precisi e innovativi per la qualificazione, necessaria per l’affidamento dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture sopra determinate soglie economiche. Tra questi spiccano requisiti legati alla formazione specifica del personale, l’uso di sistemi digitali avanzati e la capacità gestionale nella fase di esecuzione dei contratti. Viene infatti introdotto un sistema che premia la presenza di dipendenti con skill in contratti pubblici e strumenti digitali, la specializzazione settoriale e l’efficienza decisionale, misurata in base alla rapidità con cui si concludono le procedure di affidamento. L’attenzione alla digitalizzazione riflette la crescente necessità di gestione smart e trasparente delle risorse pubbliche. Ciò apre la strada a modalità di lavoro più dinamiche, allineandosi alle tecnologie digitali adottate nelle smart city. Punteggi e criteri potenziati per gara e gestione Il sistema prevede un punteggio biennale mobile, basato su dati aggiornati continuamente, che valuta le amministrazioni in base a indicatori concreti. Tra i più rilevanti: numero controllato e qualificato di gare di importo superiore a 150.000 euro svolte negli ultimi 5 anni, capacità di rispettare gli obblighi di comunicazione all’ANAC, attestando la trasparenza, specializzazione per ambiti settoriali, basata sull’analisi delle categorie di opere e servizi gestiti, efficienza decisionale, calcolata quale tempo medio tra ricezione offerte e stipula contratti, con meccanismi di aggiustamento per garantire equità tra le differenti amministrazioni, acquisizioni effettuate tramite stazioni appaltanti qualificate per gare sotto soglie specifiche, a incentivare la collaborazione e la delega di competenze tra enti. Formazione e aggiornamento Ruolo centrale è attribuito alla formazione del personale che nel nuovo sistema deve essere comprovata mediante corsi erogati da enti accreditati, pubblici o privati, riconosciuti dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione. Le ore di formazione necessarie variano in funzione del livello di qualificazione richiesto e devono riguardare tematiche specifiche. Tra queste l’esecuzione contrattuale, la digitalizzazione del ciclo contrattuale, la gestione tecnica e amministrativa dei contratti. La novità garantisce che le risorse umane coinvolte siano preparate ad affrontare le challenge contemporanee, dal subappalto alle varianti di progetto, dal collaudo digitale alla prevenzione della corruzione, passando per il BIM (Building Information Modeling), uno strumento per la progettazione e realizzazione di infrastrutture smart. Assegnazione d’ufficio e qualificazione con riserva Per non frenare l’operatività, il regolamento introduce anche la possibilità di assegnazione d’ufficio della gestione delle procedure a stazioni appaltanti qualificate, in ipotesi di inadempienza ovvero di mancanza di qualificazione da parte di un ente. Tale strumento garantisce la continuità e la qualità della gestione degli appalti nei contesti urbani in rapida trasformazione. Si prevede pure un meccanismo di qualificazione con riserva per le nuove entità o in caso di fusioni e riorganizzazione. Ciò consente di operare temporaneamente in un quadro di gradualità, garantendo in ogni caso trasparenza e monitoraggio nell’evoluzione delle capacità tecniche e organizzative. Futuro degli appalti La trasformazione normativa varata dall’ANAC rappresenta un altro traguardo verso un’amministrazione pubblica più efficiente, tecnologicamente avanzata e responsabile. Un sistema di qualificazione robusto e dinamico, che valorizza la professionalità e adotta la digitalizzazione integrata, rappresenta uno strumento essenziale per gestire in modo sostenibile e innovativo le infrastrutture urbane, i servizi pubblici e le forniture, ponendo al centro il cittadino e la qualità della vita urbana. La riforma della qualificazione delle stazioni appaltanti offre alle città l’opportunità concreta di consolidare una governance più smart e trasparente, capace di tradurre le potenzialità tecnologiche in benefici tangibili per territorio e società.