Legal Smart Road Falsi documenti nella gara pubblica, scatta l'esclusione Laura Biarella 08 September 2025 Italia Una sentenza del Consiglio di Stato sulla vicenda di un appalto pubblico per la manutenzione del verde segna un tassello nella gestione delle gare d’appalto. Si pone l’accento sulla gravità delle false dichiarazioni e sull’importanza della trasparenza e della fiducia nelle procedure. La vicenda mette in luce le sfide e le esigenze di rigorosità per lo sviluppo sostenibile delle smart city. Appalto pubblico e gara sospesa Nel 2024 la Provincia di Padova ha indetto una procedura aperta per l’affidamento del servizio biennale di manutenzione del verde lungo le strade provinciali. Appalto dal valore di 600.000 euro. All’esito della gara il raggruppamento temporaneo d’impresa (RTI) che aveva presentato l’offerta più vantaggiosa è stato sospeso a causa della scoperta di un documento falsificato prodotto da una delle società mandanti. Falso ed esclusione La società aveva presentato un certificato di ultimazione lavori non autentico, disconosciuto dall’effettivo committente. La Provincia di Padova, appurata la falsità mediante un’attenta verifica, ha escluso la società dalla gara per illecito professionale grave. Ciò ai sensi del nuovo Codice dei contratti pubblici (d. lgs. n. 36/2023). La sentenza del Consiglio di Stato (Sezione 5, 27 agosto 2025, n. 7117) ha confermato l’esclusione, evideziando come la condotta abbia compromesso in modo irreparabile l’affidabilità e l’integrità morale dell’operatore economico, come pure la correttezza dell’intera procedura di gara. Responsabilità e vigilanza La pronuncia evidenzia che la responsabilità non risulta limitata al dipendente che ha materialmente prodotto e sostituito il documento falso, bensì ricade sul legale rappresentante della società per mancata vigilanza nell’utilizzo della firma digitale. La legge richiede infatti un solido rapporto fiduciario tra pubblica amministrazione e operatori economici, imprescindibile per garantire la trasparenza e la legalità nelle gare pubbliche. Trasparenza e integrità nei servizi pubblici La vicenda rappresenta un monito per le le amministrazioni e gli operatori che partecipano all’affidamento di servizi essenziali per le smart city, quali la governance del verde pubblico, infrastrutture e beni comuni. Il rigoroso controllo della veridicità delle dichiarazioni e dei documenti risulta cruciale per assicurare che le risorse pubbliche siano allocate in modo efficace e le progettualità smart possano realmente migliorare la qualità della vita dei cittadini. Standard per le gare pubbliche La decisione del Consiglio di Stato ridefinisce un nuovo standard di attenzione e responsabilità nella procedura degli appalti pubblici. Si introduce un deterrente contro i comportamenti fraudolenti. Per le smart city, dove tecnologia, ambiente e servizi si intrecciano, la trasparenza e la correttezza rappresentano le fondamenta per costruire città più partecipate e sostenibili. La sentenza, oltre al suo valore giuridico, costituisce un importante indicatore per le future pratiche di governance negli ambiti smart. Efficienza ed etica, infatti, devono andare di pari passo.