Autovelox, il Ministro Salvini al Senato risponde al question time

Autovelox, il Ministro Salvini al Senato risponde al question time

L’11 settembre 2025, in un acceso Question Time al Senato, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha risposto a un’interrogazione sull’utilizzo degli autovelox in Italia.

Il Ministro ha annunciato un piano per arginare l’uso indiscriminato dei dispositivi a scopo di lucro, promuovendo una “battaglia di civiltà” che mira a tutelare la sicurezza stradale senza penalizzare i cittadini.

Al centro del piano, una piattaforma telematica nazionale per la mappatura degli autovelox.

Una battaglia di civiltà, sicurezza vs. “fare cassa”

L’intervento di Matteo Salvini è stato un’esplicita dichiarazione d’intenti.

L’obiettivo, ha affermato, è rimettere ordine e logica nella gestione della sicurezza stradale.

Il Ministro ha criticato duramente l’uso distorto dei rilevatori di velocità, percepiti da molti automobilisti come uno strumento per generare entrate per le amministrazioni locali piuttosto che per prevenire incidenti.

Quello che non è tollerabile“, ha dichiarato Salvini, “è che venga usato il tema della sicurezza stradale e la vita di motociclisti, ciclisti, pedoni, automobilisti, che venga usato questo tema fondamentale per fare cassa sulla pelle di chi ogni giorno si alza la mattina per andare a lavorare.”

Il messaggio è apparso chiaro, la vita dei cittadini e la loro sicurezza devono essere la priorità, non il bilancio dei Comuni.

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La mappatura nazionale e la piattaforma telematica

Per tradurre le parole in azioni, il Ministero ha messo in moto un’iniziativa concreta: la creazione di una piattaforma telematica per la mappatura degli autovelox su tutto il territorio italiano.

Questo strumento ambisce a creare una base dati unica e accessibile, ponendo fine all’opacità che spesso circonda l’installazione di questi dispositivi.

Salvini ha annunciato che tutti gli enti locali avranno tempo fino a ottobre per registrare i propri autovelox sulla piattaforma in via di definizione.

La sanzione per chi non si adegua è severa: “in assenza di tale comunicazione gli autovelox non comunicati non potranno essere più utilizzati per accertare violazioni al codice della strada.

Uno step che punta a responsabilizzare gli enti e a garantire la massima trasparenza per gli automobilisti.

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I dati sulla sicurezza stradale e l’obiettivo finale

Durante il suo discorso, il Ministro ha fornito dati significativi per sostenere la sua tesi.

In 9 mesi sulle strade 91 morti e 1.012 feriti in meno“, ha affermato, sottolineando come le politiche del governo stiano già producendo risultati tangibili sulla sicurezza.

Questi numeri, a suo dire, dimostrano che la prevenzione e la corretta gestione dei dispositivi sono più efficaci di una mera logica sanzionatoria.

La conclusione dell’intervento è stata un appello finale che riassume la filosofia del piano del governo:

L’obiettivo è quindi chiaro: tutelare la sicurezza, ma anche il diritto al lavoro di milioni di italiani che devono poter essere avvisati di come vengono protetti sulle strade. Si tratta di una battaglia non politica, ma di civiltà.

L’intento, dunque, non è quello di eliminare gli autovelox, bensì di assicurarne un impiego che sia davvero a servizio della sicurezza dei cittadini.

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