Enforcement Legal Smart Road Autovelox, la piattaforma è pronta, ma il decreto non arriva Laura Biarella 26 September 2025 Mobility Il censimento nazionale degli autovelox, previsto in sede di conversione del decreto legge infrastrutture, è bloccato dalla mancata emanazione di un decreto direttoriale. La piattaforma telematica esiste, ma non può essere attivata. Un nodo burocratico che rallenta l’innovazione urbana e la gestione intelligente della sicurezza stradale. Censimento strategico per la sicurezza urbana Nel contesto delle smart city e della gestione integrata della mobilità, il censimento degli autovelox rappresenta un passaggio cruciale per garantire trasparenza, efficienza e legalità. Il censimento degli autovelox è stato previsto dal Decreto Legge Infrastrutture n. 73/2025, convertito nella Legge n. 105/2025. La norma che lo introduce è contenuta nel comma 3-bis dell’articolo 5, inserito tramite un emendamento introdotto durante l’esame parlamentare. La disposizione stabilisce l’obbligo per le amministrazioni e gli enti da cui dipendono gli organi di polizia stradale (ai sensi dell’art. 12 del Codice della Strada) di comunicare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti i dati relativi agli apparecchi per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità. Tali dati devono essere trasmessi attraverso una piattaforma telematica gestita dalla Direzione Generale per la Motorizzazione, come previsto dal Decreto Direttoriale MIT n. 305 del 18 agosto 2025. Per i tecnici della Polizia Locale e gli operatori delle amministrazioni comunali, questo strumento è fondamentale per coordinare le attività di controllo della velocità, evitare sovrapposizioni e migliorare la comunicazione tra enti. LEGGI ANCHE Autovelox, a settembre al via la piattaforma per il censimento La piattaforma esiste, ma manca il decreto attuativo Il decreto del 18 agosto ha definito le linee guida per il censimento, tuttavia per rendere operativa la piattaforma serve un ulteriore decreto direttoriale. In dettaglio, all’articolo 6, comma 2, il decreto del 18 agosto ha statuito che “Ai fini dell’avvio operativo della piattaforma telematica, il presente decreto acquista efficacia dalla data indicata con successivo provvedimento del Direttore Generale per la motorizzazione pubblicato sul portale istituzionale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”. In assenza di tale step i comuni non possono accedere al sistema né comunicare i dati richiesti. Il risultato è un blocco operativo che rallenta l’attuazione della norma e origina incertezza tra gli enti locali. I dispositivi continuano a funzionare, ma la loro regolarizzazione resta sospesa. LEGGI ANCHE Piattaforma Autovelox, il Decreto MIT per il controllo stradale nell’era digitale Smart city e governance, il ruolo della Polizia Locale Per le città che investono in smart mobility, il censimento degli autovelox è parte di una strategia più ampia di digitalizzazione e interoperabilità. La Polizia Locale, in particolare, viene chiamata a gestire dati, device e flussi informativi in modo integrato, contribuendo alla safety road e alla fiducia dei cittadini. La mancata attivazione della piattaforma rallenta questo iter e limita le potenzialità di coordinamento tra territori e ministero. LEGGI ANCHE Autovelox, il Ministro Salvini al Senato risponde al question time In attesa di un’accelerazione normativa I tecnici attendono indicazioni operative, mentre le città restano in attesa di uno strumento che potrebbe migliorare significativamente la gestione del territorio. Per le smart city e la Polizia Locale l’auspicio è che la burocrazia non freni l’innovazione. LEGGI IL DECRETO PROT. n. 305 DEL 18 AGOSTO 2025