Tech Legge n. 132/2025, Italia primo paese europeo con normativa sulla AI Laura Biarella 25 September 2025 AI Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge n. 132/2025, l’Italia diventa il primo Paese europeo a dotarsi di una normativa nazionale sull’intelligenza artificiale, anticipando l’AI Act dell’Unione Europea che, nonostante la vigenza, presenta una applicazione graduale. Il provvedimento italiano stabilisce principi etici, regole operative e strumenti di governance per un’adozione responsabile dell’IA, con impatti diretti su sanità, mobilità, pubblica amministrazione e sviluppo urbano. Legge strategica per l’ecosistema urbano In piena transizione digitale le città italiane si trovano ad affrontare challenge complesse: gestione dei dati, automazione dei servizi, sicurezza informatica, sostenibilità ambientale. La Legge n. 132/2025, pubblicata il 23 settembre, e in vigore dal 10 ottobre, risponde a queste esigenze tramite un pattern normativo chiaro e lungimirante. Il testo normativo non si limita a regolamentare lo sviluppo tecnologico, bensì ne orienta l’utilizzo verso finalità di interesse generale, promuovendo un’intelligenza artificiale antropocentrica, affidabile e trasparente. Per le smart city, ciò significa poter integrare soluzioni IA in modo sicuro, equo e sostenibile. Tecnologia al servizio dell’uomo La legge si articola attorno a cinque pillar etici e operativi: Antropocentrismo: l’IA deve rafforzare, non sostituire, il potere decisionale umano. Le città intelligenti devono restare governate da persone, con l’IA come tool di supporto. Trasparenza e spiegabilità: ogni sistema IA deve essere comprensibile, tracciabile e auditabile. Ciò è cruciale per applicazioni urbane quali la videosorveglianza, la governance del traffico o l’erogazione di servizi pubblici. Sicurezza e protezione dei dati: la legge impone standard elevati di cybersicurezza e tutela della privacy, con particolare attenzione ai dati sensibili raccolti nei contesti urbani. Non discriminazione e inclusività: l’IA deve essere progettata per evitare bias algoritmici e garantire pari accesso ai servizi, anche per categorie vulnerabili. Sostenibilità: l’adozione dell’IA deve contribuire agli obiettivi ambientali e sociali, allineandosi all’Agenda 2030. Chi controlla l’intelligenza artificiale La Legge n. 132/2025 affida la supervisione a due autorità nazionali: ACN – Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale: responsabile della sicurezza dei sistemi IA, con poteri ispettivi e sanzionatori. AgID – Agenzia per l’Italia Digitale: gestisce il registro delle notifiche, promuove buone pratiche e coordina l’attuazione della Strategia Nazionale per l’IA. Quest’ultima sarà aggiornata ogni due anni, con un monitoraggio annuale presentato al Parlamento. Le città potranno partecipare attivamente, segnalando progetti, criticità, opportunità. Sanità, mobilità, PA, l’IA entra nei servizi urbani La legge individua ambiti prioritari per l’adozione dell’intelligenza artificiale, molti dei quali direttamente collegati alla vita urbana: Sanità digitale: IA per diagnosi predittive, gestione dei flussi ospedalieri, analisi dei dati clinici. Le città potranno migliorare la medicina territoriale e la prevenzione. Mobilità intelligente: algoritmi per ottimizzare il traffico, gestire i trasporti pubblici, monitorare la micromobilità. L’IA diventa alleata della mobilità sostenibile. Pubblica amministrazione: automazione dei processi, chatbot per l’assistenza ai cittadini, analisi predittiva per la pianificazione urbana. Formazione e sport: IA per l’inclusione scolastica, l’educazione personalizzata e il monitoraggio delle performance sportive. 1 miliardo per startup e PMI Al fine di sostenere l’adozione dell’IA, il Governo ha stanziato 1 miliardo di euro a favore di startup, PMI e centri di ricerca attivi nei settori dell’intelligenza artificiale, della cybersicurezza e delle tecnologie emergenti. Le città potranno accedere ai fondi per sviluppare progetti innovativi, quali: Piattaforme di gestione urbana basate su IA Sistemi di monitoraggio ambientale in tempo reale Soluzioni per l’inclusione digitale e l’accessibilità Gemelli digitali per la pianificazione territoriale Impatti sulle città La Legge n. 132/2025 offre alle città italiane un quadro normativo per integrare l’IA nei processi decisionali e nei servizi pubblici. Tra i benefici ipotizzabili: Maggiore efficienza amministrativa Riduzione dei costi operativi Miglioramento della qualità della vita urbana Rafforzamento della fiducia dei cittadini nella tecnologia Inoltre, la legge favorisce la partnership tra enti locali, università, imprese e cittadini, creando un ecosistema urbano aperto all’innovazione. Verso il futuro La Legge 132/2025 non è solo una norma tecnica, ma una visione politica e culturale dell’innovazione. Mette al centro l’essere umano, promuove la sostenibilità e offre strumenti concreti per costruire città più intelligenti, sicure e inclusive. Per le città italiane rappresenta un’occasione di diventare protagoniste della rivoluzione digitale, con l’intelligenza artificiale quale alleata strategica per affrontare le challenge del presente e del futuro. GUARDA IL REEL