Lavoro, nuove quote per l’ingresso legale degli stranieri nel triennio 2026-2028

Lavoro, nuove quote per l’ingresso legale degli stranieri nel triennio 2026-2028

Un piano strategico per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro e promuovere l’integrazione sociale

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 ottobre 2025, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 240 del 15 ottobre 2025, definisce la programmazione dei flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri in Italia per il triennio 2026-2028.

Un provvedimento che punta a coniugare sviluppo economico, inclusione sociale e gestione intelligente della migrazione.

Obiettivi e criteri del decreto

Il decreto stabilisce le quote massime di ingresso per lavoro subordinato e autonomo, sia stagionale che non stagionale, con una visione strategica basata su:

  • analisi del fabbisogno del mercato del lavoro,
  • capacità di accoglienza delle comunità locali,
  • collaborazione con Paesi di origine e transito,
  • promozione della migrazione regolare,
  • integrazione e formazione nei Paesi d’origine.

Tali criteri mirano a garantire un equilibrio tra domanda e offerta di lavoro, favorendo l’inserimento qualificato dei migranti nel tessuto produttivo italiano.

Quote di ingresso, numeri e settori coinvolti

Per ogni anno del triennio sono previste le seguenti quote complessive:

  • 2026: 164.850 ingressi
  • 2027: 165.850 ingressi
  • 2028: 166.850 ingressi

I settori coinvolti includono:

  • agricoltura, silvicoltura e pesca,
  • costruzioni e industria manifatturiera,
  • commercio, logistica e trasporti,
  • sanità e assistenza sociale,
  • turismo e ristorazione,
  • servizi alle imprese e alle persone.

Focus su lavoratori stagionali e apolidi

Parte significativa delle quote è riservata ai lavoratori stagionali, con priorità per il settore agricolo e turistico.

Il decreto prevede ingressi dedicati ad apolidi e rifugiati, riconosciuti da autorità internazionali, nonché a discendenti di cittadini italiani residenti all’estero.

Innovazione e inclusione, lavoro autonomo e start-up

Il decreto apre pure all’ingresso di lavoratori autonomi, imprenditori e professionisti, con particolare attenzione a:

  • investimenti superiori a 500.000 euro,
  • professioni regolamentati,
  • start-up innovative,
  • artisti di chiara fama.

La misura punta a valorizzare il contributo creativo e imprenditoriale dei migranti.

Procedure digitali e semplificate

Le domande di nulla osta al lavoro saranno gestite in modalità informatica, con precompilazione dei moduli e ripartizione territoriale delle quote.

Le organizzazioni professionali avranno un ruolo attivo nel garantire l’effettiva assunzione dei lavoratori.

Visione smart per la mobilità umana

Il decreto rappresenta un ulteriore step verso una governance smart e sostenibile dei flussi migratori, in linea coi principi delle smart city: pianificazione, inclusione, innovazione e resilienza.

Un pattern che può ispirare politiche urbane integrate e orientate al futuro.