Genova, non solo le nuove tariffe: Amt punta ai fondi pubblici per ripianare i debiti

Genova, non solo le nuove tariffe: Amt punta ai fondi pubblici per ripianare i debiti

Oltre alla rivoluzione tariffaria in arrivo a metà novembre, l’Amt di Genova punta a reperire fondi tramite investimenti pubblici di Regione ed enti

Il piano per il salvataggio di Amt sta per entrare nel vivo. Solo pochi giorni fa in Comune a Genova è stato presentato il nuovo piano tariffario che introduce novità in materia di abbonamenti, costi gratuità tolte e alcune introdotte, fasce di reddito con esenzioni (qui il link per tutte le specifiche). Dal 1° novembre cesserà il servizio senza costi di metropolitana e impianti verticali, mentre dal 17 novembre partiranno le nuove tariffe. 

Da queste modifiche Amt e l’amministrazione comunale si prefigge di poter recuperare circa 10 milioni di euro, boccata d’ossigeno per l’azienda Tpl genovese. Ma questi ricavi ancora non basterebbero. La partecipata, che attualmente si trova in composizione negoziata della crisi, punta anche a ottenere maggiori introiti da fondi pubblici. 

Innanzitutto, come caldeggiato già durante la conferenza stampa di presentazione delle nuove tariffe, servirà rivedere i contratti di servizio con gli enti locali. Amt, con questo piano di salvataggio, vorrebbe riformulare gli accordi per ottenere almeno 50 milioni di euro, portando a 60 milioni totali i ricavi sommati a quelli del nuovo listino tariffario.

Genova, piano di salvataggio Amt: 50 milioni dai contratti di servizio più la ricapitalizzazione da 100 milioni. Ora la palla passa anche alla Regione

Genova, non solo le nuove tariffe: Amt punta ai fondi pubblici per ripianare i debiti

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Ciò significa che andrebbero chiesti più soldi a Comuni e Città metropolitana serviti da linee urbane ed extraurbane di Amt. Ma si era anche ipotizzato di poter abbassare la soglia dei fondi ottenuti dai contratti di servizio, a patto che arrivino ulteriori investimenti. Come la ricapitalizzazione, che dovrebbe ammontare a circa 100 milioni di euro, come riporta il Secolo XIX.

E qui potrebbe intervenire la Regione Liguria, del cui possibile ingresso in Amt si è parlato molto ultimamente. L’amministrazione regionale potrebbe destinare fondi per immettere liquidità nell’azienda del trasporto pubblico di Genova, diventandone socio. Forse anche di maggioranza. Dipenderà da quanto la giunta di Marco Bucci sarà disposta a intervenire. E il nodo restano anche le tempistiche.

La partecipata, infine, punterebbe a ottenere ulteriori 3 milioni circa aumentando l’efficienza aziendale. Che significa razionalizzare i turni degli autisti e le corse, cercando di ridurre i costi superflui interni. E questo potrebbe per esempio essere effettuato con alcuni prepensionamenti dei dipendenti con maggiore anzianità lavorativa. Anche in questo caso, servirebbe il contributo pubblico. E probabilmente dalla Regione.