Enforcement Autovelox, il nuovo decreto MIT digitalizza e dettaglia i dati per la velocità media Laura Biarella 30 October 2025 Cds Autovelox e dintorni. Il MIT in cerca di chiarimenti sui sistemi di velocità media: con un nuovo decreto il censimento degli autovelox entra nel vivo della digitalizzazione stradale. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) prosegue il suo cammino verso la digitalizzazione e la trasparenza nella governance dei sistemi di controllo della velocità. Col Decreto Ministeriale prot. 430 del 28 ottobre 2025, il Ministero, attraverso la Direzione Generale per la Motorizzazione, ha apportato modifiche e chiarimenti al precedente decreto che aveva istituito la piattaforma telematica per il censimento degli autovelox. Obbligo di censimento e piattaforma telematica L’esigenza normativa origina dall’articolo 5, comma 3-bis, del Decreto Legge n. 73/2025, convertito con modificazioni dalla Legge n. 105/2025, che impone alle amministrazioni e agli enti di polizia stradale di comunicare al MIT i dati relativi alle apparecchiature per l’accertamento dei limiti di velocità, indicando per ogni dispositivo la conformità ad un tipo, marca e modello approvato od omologato. Questa comunicazione è fondamentale e va effettuata tramite un modello informatico definito dal Ministero. La piattaforma telematica, istituita tramite il decreto dirigenziale n. 305/2025 e resa operativa con il n. 367/2025, rappresenta lo strumento per adempiere a questo obbligo, assicurando che l’utilizzo dei dispositivi sia legittimo e tracciabile. LEGGI ANCHE Autovelox, la via d’uscita dalla diatriba omologazione/approvazione per proseguire con i (giusti) controlli sulla velocità Chiarimenti specifici per i sistemi di velocità media Il Decreto del 28 ottobre 2025 interviene in modo mirato, evidenziando la necessità di definire con precisione le informazioni da inserire nella piattaforma telematica per i sistemi di rilevamento della velocità media. Questi sistemi, per le loro peculiarità operative, richiedevano un dettaglio maggiore per garantire omogeneità e correttezza applicativa. Il provvedimento modifica l’articolo 3 del decreto dirigenziale n. 305/2025, aggiungendo il comma 3-bis. Per la comunicazione dei dati relativi a questi sistemi, le amministrazioni dovranno: riportare la dicitura “non applicabile” nel campo relativo al modello informatico precedentemente stabilito, inserire nel campo “note” informazioni specifiche relative alla coppia di portali che effettua la rilevazione e che identifica la tratta sotto controllo, la quale è oggetto del certificato di taratura di estesa e velocità media. Le informazioni richieste nel campo “note” includono: la sigla e la denominazione della strada, la chilometrica convenzionale di installazione, l’eventuale identificativo del singolo portale che compone la coppia, la direzione di marcia. Trasparenza e futuro della mobilità Questo update normativo rafforza il principio di trasparenza e l’orientamento alla smart mobility. Censire e mappare in modo dettagliato i dispositivi, soprattutto quelli che misurano la velocità media su tratti estesi, non solo risponde a un’esigenza di legalità e validità delle sanzioni, ma contribuisce anche a creare un patrimonio di dati pubblici e consultabili. LEGGI ANCHE Autovelox, il censimento nazionale segna la nuova era della smart governance stradale La digitalizzazione del processo di comunicazione dei dati da parte degli enti di polizia stradale (come previsto dal d.l. n. 73/2025 e attuato dai decreti dirigenziali del MIT) è uno step decisivo che trasforma i sistemi di controllo della velocità in asset digitali tracciabili. La pubblicazione del decreto sul website istituzionale del Ministero ne sancisce l’entrata in vigore, marcando un ulteriore avanzamento verso una gestione stradale più efficiente, sicura e in linea coi principi di una smart city moderna. LEGGI IL DECRETO