Legal Politiche ambientali TAR Calabria: la strada al Lago Arvo è a uso pubblico r.renzi 07 November 2025 Italia Il TAR Calabria, con la sentenza n. 1339 del 2025, ha deciso una controversia riguardante una strada di accesso al Lago Arvo. L’amministrazione comunale aveva disposto la rimozione di una barriera per consentire il libero accesso alla viabilità locale. L’atto, approvato con delibera di Giunta n. 151/2021, mirava a garantire la fruizione pubblica dell’area. La questione verteva sulla natura della strada, ritenuta dall’ente di uso pubblico per effetto di precedenti provvedimenti. Il Comune aveva richiamato atti di municipalizzazione e documenti che attestavano l’interesse collettivo alla mobilità e alla sicurezza. La questione giuridica Il punto centrale riguardava la qualificazione della strada come bene privato oppure soggetto a uso pubblico.L’amministrazione ha affermato di esercitare un potere di autotutela possessoria, volto al ripristino della viabilità collettiva. Il TAR ha analizzato se l’ente potesse intervenire senza avviare una revoca formale, ai sensi dell’articolo 21-quinquies. L’analisi ha chiarito i confini tra autotutela e revoca, individuando le condizioni di legittimità dell’azione amministrativa. Inoltre, il Tribunale ha valutato la giurisdizione amministrativa, strettamente connessa alla correttezza degli atti comunali. La decisione del TAR Successivamente, il TAR ha riconosciuto la giurisdizione amministrativa sulla controversia. L’accertamento della natura pubblica della strada risultava indispensabile per verificare la legittimità dell’azione dell’ente. Richiamando precedenti del Consiglio di Stato, i giudici hanno ribadito la possibilità di verificare incidentalmente l’uso pubblico. L’analisi documentale ha confermato l’utilizzo collettivo della strada e la sua connessione con la rete viaria principale. Sono stati considerati rilevanti la dichiarazione di municipalizzazione, l’illuminazione pubblica e la destinazione al transito. Pertanto, il TAR ha ritenuto esistente una servitù pubblica di passaggio consolidata nel tempo. L’autotutela possessoria In continuità con tale analisi, il provvedimento è stato qualificato come legittimo esercizio di autotutela possessoria. Tale potere è previsto dagli articoli 823 e 825 del Codice civile, a tutela dei beni pubblici e collettivi. Esso consente all’amministrazione di ripristinare il libero uso dei beni soggetti a uso pubblico. L’intervento può avvenire senza procedimenti complessi, per salvaguardare la collettività e la sicurezza della circolazione. Inoltre, non è richiesta la motivazione propria della revoca disciplinata dalla Legge n. 241 del 1990. Escluso l’indennizzo Parallelamente, il TAR ha escluso ogni ipotesi di indennizzo connessa al provvedimento. Secondo il Collegio, l’atto non costituisce una revoca, ma un ripristino dell’uso pubblico di un bene collettivo. L’intervento è stato adottato nell’interesse generale per garantire l’accessibilità e la funzionalità della viabilità. Pertanto, non è previsto alcun ristoro economico per le misure adottate dall’amministrazione. Le conseguenze per le amministrazioni Infine, la sentenza offre un chiarimento operativo per le amministrazioni che gestiscono tratti di viabilità interna. Quando una strada è stabilmente utilizzata dalla collettività e dotata di servizi pubblici, assume natura di bene pubblico. L’ente può quindi intervenire direttamente per rimuovere ostacoli alla circolazione, nel rispetto di proporzionalità e sicurezza. Di conseguenza, la decisione rafforza il ruolo dell’amministrazione nella tutela della mobilità e del patrimonio pubblico. Una decisione di equilibrio Il TAR Calabria ha respinto il ricorso e confermato la legittimità dell’operato comunale. Le spese di lite sono state compensate tra le parti. La decisione bilancia la tutela dell’interesse pubblico con la corretta gestione amministrativa. Ribadisce il diritto della collettività a una viabilità accessibile e sicura. Conferma, inoltre, che i beni a uso pubblico richiedono vigilanza costante e interventi tempestivi delle amministrazioni locali. Riccardo Renzi