Enforcement Da “Aspettando Godot” di Samuel Beckett ad aspettando il contrassegno dei monopattini ... Sergio Bedessi 19 November 2025 Cds Monopattini e relativo contrassegno al limite dell’assurdità. “Aspettando Godot”, l’opera di Samuel Beckett, è considerata un capolavoro del teatro dell’assurdo, quel movimento teatrale del dopoguerra che rifletteva l’angoscia e lo smarrimento dell’uomo moderno attraverso dialoghi surreali, ripetitivi e senza senso, strutture narrative destrutturate e personaggi alienati. La storia del contrassegno dei monopattini a propulsione prevalentemente elettrica è ormai diventata anch’essa un vero capolavoro dell’assurdo. L’obbligo del contrassegno per il monopattino a propulsione prevalentemente elettrica Come tutti sanno con l’ultima legge di riforma del codice della strada (l. 25 novembre 2024, n. 177) è stato previsto all’art. 14 (“Modifiche alla legge 27 dicembre 2019, n. 160, in materia di monopattini e altri dispositivi”), comma 1 lettera c) il divieto di circolazione dei “monopattini a propulsione prevalentemente elettrica privi del contrassegno di cui al comma75-vicies quater, con contrassegno non visibile, alterato o contraffatto ovvero privi della copertura assicurativa di cui al comma 75-vicies quinquies”). Il precetto è assistito da una sanzione da 100 a 200 euro, fra l’altro senza distinguere fra chi non avesse apposto il contrassegno, pur avendolo ottenuto, e chi invece non se lo fosse mai fatto rilasciare. Il primo decreto attuativo Con Decreto ministeriale (MIT) del 27 giugno 2025, n. 210 (quindi oltre sei mesi dopo l’entrata in vigore della norma di legge che sanciva l’obbligo di “targatura”) si determinavano le caratteristiche del contrassegno prevedendo nell’allegato A le modalità di apposizione. Decreto che a niente serviva non avendo previsto, magari nello stesso decreto del MIT, le modalità di richiesta, emissione e rilascio dello stesso contrassegno. LEGGI ANCHE Monopattini, un decreto disciplina il contrassegno L’attuale decreto ministeriale Adesso, a distanza di un anno dalla norma di legge sulla Gazzetta ufficiale del 13 novembre 2025 è stato pubblicato, finalmente e con un ritardo di quasi quaranta giorni, il Decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti datato 6 ottobre 2025, avente a oggetto “Determinazione del prezzo di vendita dei contrassegni identificativi dei monopattini a propulsione prevalentemente elettrica e le modalità di emissione, richiesta e rilascio dei medesimi contrassegni identificativi.”. È quindi possibile finalmente attuare la previsione normativa sull’obbligo di “targare” il monopattino elettrico e, conseguentemente, assicurarlo? L’ennesimo rinvio… Purtroppo no, perché nell’ennesimo decreto del MIT non sono state previste le modalità di funzionamento della piattaforma telematica tramite la quale il proprietario del monopattino deve effettuare la richiesta per il rilascio del contrassegno identificativo. Infatti il Ministro, o chi per lui, dopo aver richiamato tutta la normativa inerente i monopattini a propulsione prevalentemente elettrica, specificato l’ambito di applicazione del decreto stesso (art. 1), stabilito il prezzo di vendita del contrassegno (art. 2), le modalità di emissione, di richiesta e di rilascio dello stesso (art. 3), al comma 6 dell’art. 3 rimanda a un successivo decreto del Direttore generale della Direzione generale per la motorizzazione, da adottare entro novanta giorni, che dovrà stabilire le modalità di funzionamento della piattaforma telematica da usare per la richiesta del contrassegno identificativo. Dunque la questione del rilascio del contrassegno identificativo che sembrava finalmente risolta è solo, per l’ennesima volta, rimandata. Conclusione Che dire di uno Stato che sancisce un obbligo di “targatura” e di assicurazione di quello che a tutti gli effetti è un veicolo, il ciclomotore e propulsione prevalentemente elettrica, salvo poi impedire al cittadino di adempiere a tali obblighi grazie a un surreale, assurdo, stillicidio di decreti, nessuno dei quali definitivo sull’argomento? Non rilasciando i contrassegni, di fatto, si impedisce l’identificazione del monopattino e quindi l’assicurazione per la responsabilità civile, vanificando la stessa norma di riforma del codice della strada, il cui scopo principale avrebbe dovuto essere quello di migliorare la sicurezza stradale. Non ultimo si mettono in palese difficoltà gli organi di polizia stradale, preposti al controllo di una norma che il cittadino è tenuto a rispettare senza però aver modo di farlo. Sergio Bedessi