Genova, entrate in vigore le nuove tariffe Amt. E servono nuovi fondi per le scadenze di dicembre

Genova, entrate in vigore le nuove tariffe Amt. E servono nuovi fondi per le scadenze di dicembre

Dal 17 novembre sono entrate definitivamente in vigore le nuove tariffe Amt a Genova, mentre i creditori premono per ricevere i pagamenti prima di quanto delineato nel piano di ristrutturazione del debito

Lunedì 17 novembre a Genova è definitivamente iniziata la rivoluzione delle tariffe Amt. Se dal primo giorno del mese c’era già stato qualche cambiamento, come la cessazione della gratuità di metropolitana e ascensori (gli impianti verticali hanno da ora un biglietto ordinario dedicato da 1,20 euro e un abbonamento da 160 euro), è dalle ultime ore che sono scattate le modifiche ai prezzi degli abbonamenti annunciate dalla sindaca Silvia Salis il 22 ottobre scorso. Nonché le esenzioni e le nuove gratuità.

Per esempio continuano a viaggiare gratis gli Under 14, mentre per gli Over 70 la gratuità sarà condizionata a un reddito inferiore ai 12mila euro. In più si potrà viaggiare senza costi sui mezzi Amt genovesi dalle 22 alle 5 del mattino, per incentivare una movida sicura nel rientro alla propria abitazione. E anche tutte le domeniche, per i residenti del capoluogo ligure, il Tpl sarà gratuito.

Le nuove tariffe a pagamento invece vedono la corsa singola costare sempre 2 euro, mentre aumentano i prezzi degli abbonamenti: per quello urbano o extraurbano sarà di 325 euro, per quello integrato Trenitalia nel territorio cittadino il costo sarà di 350 euro. Per chi ha un Isee inferiore a 12mila euro, il costo è di 120. Stesso prezzo per l’annuale agli Over 70 con reddito che supera i 12mila euro.

Urbano ed extraurbano con anche integrazione Trenitalia sarà 395 euro. Anche in questo caso ci sono agevolazioni per le fasce di reddito e a seconda di chi risieda a Genova o nella sua Città metropolitana. L’abbonamento agli Under 26 passa da 200 euro all’anno a 220, mentre resta l’annuale agevolato per le matricole dell’Università di Genova. Anche in questo caso, però, in base all’Isee: se inferiore a 12mila euro è gratis, se superiore l’abbonamento costerà 100 euro.

Genova, ecco le nuove tariffe Amt: problemi tecnici sui Night e Sunday CityPass. Ora servono quasi 6 milioni di euro entro dicembre

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In queste prime ore di cambiamenti i cittadini stanno cominciando ad adeguarsi ed è emerso qualche problema tecnico. In particolare con la sottoscrizione del Night CityPass e del Sunday CityPass, che sono necessari per godere delle gratuità notturne e domenicali. Servono infatti 10 euro per avere il pass (diritti di segreteria), ma vanno pagati una volta sola, mentre il sistema faceva versare la quota due volte allo stesso utente. L’azienda assicura che i passeggeri che hanno dovuto sborsare 20 euro saranno rimborsati.

In generale l’azienda è al lavoro per trovare nuovi fondi, perché questi non sono gli unici rimborsi che dovrebbe fare a breve termine. Come riporta il Secolo XIX, servono tra i 4 e i 6 milioni di euro per rispettare tutti i pagamenti in scadenza a dicembre. Più 8 milioni per retribuire i dipendenti (in particolare gli autisti) di tutte le ferie non godute, in quanto Amt è in carenza di personale. Si aggiungono poi 28 milioni di euro per i Tfr, sempre per i dipendenti. E il nodo si amplia ai fornitori che ora sono in credito con l’azienda Tpl genovese.

Perché dei circa 158 milioni di debiti che Amt ha accumulato, oltre 100 sono con i creditori. Ai quali è stato prospettato un piano di rientro di cinque anni. Troppo tempo, secondo loro. Ma per chi vanta un credito nei confronti della partecipata una data cruciale sarà il 28 novembre.

Quando il Tribunale di Genova darà o meno il via libera alla composizione negoziata della crisi. Uno strumento che, per alcuni mesi, racchiuderà Amt in un involucro e i creditori non potranno rivalersi nei suoi confronti. Un bozzolo che serve per prendere tempo, racimolare nuovi fondi e delineare, anche sotto supervisione di un esperto nominato proprio dal Tribunale, un piano di ristrutturazione del debito che poi dovrà essere accettato dalla maggioranza di coloro con cui l’azienda è indebitata.