Smart Road Accesso agli atti e trasparenza, il TAR Campania ribadisce i limiti dell’accesso documentale Laura Biarella 19 November 2025 Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sezione V, Sentenza 18 settembre 2025, n. 6232) ha respinto un ricorso per accesso agli atti riguardante la riapertura di un mercato ortofrutticolo. La sentenza chiarisce i confini tra accesso documentale e accesso civico, sottolineando l’importanza della pubblicazione obbligatoria online e i limiti delle richieste generiche o strumentali. La vicenda Una società concessionaria di uno stand in un mercato ortofrutticolo aveva presentato istanza di accesso agli atti per ottenere copia del piano finanziario e del progetto tecnico relativi alla riapertura della struttura. L’amministrazione comunale non aveva risposto entro i termini di legge, generando un silenzio-rigetto. La società ha quindi adito il TAR Campania, chiedendo l’accertamento dell’illegittimità del silenzio e la condanna dell’ente all’ostensione dei documenti. La posizione del Comune L’amministrazione ha eccepito che i documenti richiesti rientrano tra quelli soggetti a pubblicazione obbligatoria sul portale istituzionale, ai sensi del d.lgs. 33/2013. Inoltre, ha sostenuto che l’istanza fosse priva di un interesse concreto e attuale, essendo strumentale a un diverso giudizio civile pendente. La decisione del TAR Il TAR Campania ha rigettato il ricorso, evidenziando tre punti chiave: Pubblicazione obbligatoria: atti di bilancio, piani triennali e documenti di programmazione devono essere pubblicati online nella sezione “Amministrazione trasparente”. L’accesso documentale non può sostituire tale obbligo. Richieste generiche: domande esplorative o troppo ampie, come quelle estese a “ogni altro atto connesso”, sono vietate dalla legge 241/1990 e dal d.lgs. 33/2013. Accesso difensivo: l’istanza non può essere utilizzata come strumento probatorio parallelo a un giudizio civile. L’accesso difensivo è ammesso solo se strettamente necessario alla tutela giuridica. Implicazioni per le smart city La pronuncia ribadisce l’importanza della trasparenza digitale e della pubblicazione online come strumenti di controllo diffuso sull’uso delle risorse pubbliche. Per le smart city, ciò significa rafforzare i sistemi di open data e garantire che cittadini e imprese possano monitorare i progetti urbani senza ricorrere a contenziosi. La sentenza sottolinea anche la necessità di istanze precise e circostanziate: l’accesso agli atti non è un mezzo di indagine generalizzata, ma un diritto finalizzato a tutelare interessi concreti. Conclusione Il TAR Campania ha confermato che l’accesso agli atti deve rispettare i principi di specificità, concretezza e buona fede, mentre la trasparenza amministrativa si realizza principalmente attraverso la pubblicazione obbligatoria online. Una lezione importante per le città che vogliono essere davvero smart, inclusive e digitalmente trasparenti.