Italia, bici elettriche truccate: spopolano online i tutorial su come fare. E la sicurezza?

Italia, bici elettriche truccate: spopolano online i tutorial su come fare. E la sicurezza?

In Italia è allarme bici elettriche truccate, tutorial online per manometterle per ottenere la massima velocità, a scapito della sicurezza stradale

I numeri non mentono: nelle città d’Italia c’è un problema con le bici elettriche truccate. Sono bastati controlli a tappeto di centri urbano in centro urbano, in date peraltro anche annunciate in anticipo, per evidenziare che qualcosa non va. E si tratta di una criticità all’ordine del giorno, ben presente.

I dati hanno parlato chiaro nei rilevamenti promossi dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti negli ultimi giorni di novembre (qui l’approfondimento), con l’ausilio di uno strumento all’avanguardia di misurazione arrivato appositamente dalla Motorizzazione Civile di Bari. La maggior parte delle e-bike di Milano e Monza era modificata, a Bergamo addirittura tutte quelle fermate dalle forze dell’ordine per un controllo.

Il fatto è che manomettere i motori delle bici elettriche per portarli alla massima potenza è ormai facile e conveniente. Esistono veri e propri tutorial online, agevolmente rintracciabili e da decine di migliaia di visualizzazioni che suggeriscono, in una manciata di minuti, tutti i trucchetti per modificare il proprio mezzo a due ruote, per far diventare la pedalata assistita una vera e propria propulsione elettrica. Come fosse un ciclomotore a zero emissioni. Ma che è molto pericoloso. 

Italia, è allarme bici elettriche truccate: pratica pericolosa ma purtroppo conveniente per i rider. E ci sono anche tutorial online

Italia, bici elettriche truccate: spopolano online i tutorial su come fare. E la sicurezza?

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I tutorial lo dicono che si tratta di un’attività illegale. Inseriscono un disclaimer all’inizio del video o della descrizione che lo accompagna, in cui ricordano che si tratta di pratiche vietate dalla legge, che vanno effettuate per utilizzare l’e-bike truccata in un luogo privato e non nella circolazione viabilistica pubblica. Perché una bici elettrica deve raggiungere al massimo 25 km/h di pedalata assistita e avere una potenza limite di 250 watt.

Altrimenti diventa un ciclomotore e dunque deve rispettare determinati requisiti: avere una targa, l’immatricolazione e l’assicurazione, mentre chi le guida deve indossare il casco e avere la patente. In caso contrario, si legge all’articolo 50 del Codice della Strada, si rischiano almeno 5.000 euro di multa, con anche la confisca del mezzo. Proprio quello che gli operatori di polizia hanno provveduto a fare nei controlli promossi dal Mit.

Spesso si verifica che a guidare le e-bike modificate siano autisti senza licenza di guida, impossibilitati a prenderla o non interessati. E non di rado purtroppo chi utilizza questo mezzo lo fa per lavoro. Tanti dei fermati erano rider che effettuano consegne a domicilio e dunque beneficiano della potenza maggiore delle biciclette elettriche potenziate. Che inoltre possono accedere alle Ztl e aree pedonali, piste ciclabili ma anche strade carrabili. Dunque possono circolare in ogni zona cittadina, potenzialmente scegliendo il percorso ottimale da fare tra un delivery e l’altro senza restrizioni. E con una e-bike più veloce si fa prima, così si possono prendere in carico più consegne.

Qui sta proprio la convenienza di truccare la proprio bici elettrica. E anche il rischio maggiore. Perché se il mezzo può raggiungere velocità elevate (a luglio a Milano registrati i 70 km/h) ma circolare anche in aree riservate ai pedoni, i pericoli per la sicurezza esistono. E lo stesso anche in carreggiate dove possono procedere anche auto, moto e mezzi pesanti. Se l’e-bike procede ad alta velocità risulta meno prevedibile per gli altri utenti della strada e procurerebbe rischi maggiori a chi la guida (che di solito è senza casco o protezioni) e a chi gli sta attorno.

Truccare una bici elettrica è dunque una pratica illegale e molto pericolosa. Che le autorità vogliono combattere sempre di più, ma che trova anche dei tutorial online su come ottenere la massima velocità dal proprio mezzo. Un cortocircuito per chi la usa, che si assume rischi per sé e per gli altri.