Smart Road Installazione velox e tutor, tra regole e necessità Maurizio Carv... 21 December 2025 Ogni qualvolta una vita viene spezzata sulle strade italiane, specie quando la morte è sopraggiunta a causa della scellerata decisione di superare e di molto i limiti di velocità, la reazione popolare è più meno sempre la stessa. Da più parti, infatti, si alza una voce forte, univoca, spesso opportunamente amplificata dai media. Questa chiede alle autorità preposte di collocare sulla strada teatro della strage, riconducibile nella stragrande maggioranza al comportamento umano, la collocazione di sistemi per la rilevazione della velocità. Ovvero, velox o tutor. Si tratta, invero, di una richiesta non solo assolutamente comprensibile e legittima ma, purtroppo, non sempre attuabile. E ciò in virtù delle regole che normano la corretta collocazione di dispositivi di rilevamento di velocità puntuale (velox) e sistemi di misurazione della velocità media (tutor). Una pistola sempre carica pronta a sparare Prima, tuttavia, di addentrarci in questo dedalo normativo, è opportuno fare una fondamentale premessa. La presenza dei velox su una strada, anche in numero rilevante, potrebbe, purtroppo, non essere sufficiente a contrastare certi comportamenti delinquenziali di alcuni conducenti di veicoli alla base delle stragi stradali. Per coloro, infatti, che scambiano le strade italiane, specie quelle urbane, per delle piste dove gareggiare in folli corse, mettendo non solo a rischio la loro incolumità ma anche quella di coloro che, invece, di quelle strade fanno un corretto utilizzo, la presenza dei velox potrebbe non essere un deterrente. Per questi delinquenti, perché altro termine non esiste, che confondono la realtà con la fantasia, trasformando la strada nella cornice del loro folle gioco, il rischio di incappare in una sanzione pecuniaria può non essere un valido motivo per desistere dai loro criminali comportamenti. La visione di Roma Capitale Esemplificativi sono in tal senso alcune parole pronunciate dall’assessore alla mobilità di Roma Capitale Eugenio Patanè. All’indomani dell’ennesima tragedia sulle strade capitoline, ha ribadito al “Corriere della Sera”, con l’autorevolezza che discende dal suo ruolo, ma anche dalla conoscenza dell’argomento, che la questione degli incidenti stradali, specie quelli che sono strettamente connessi alla elevata velocità, è innanzitutto «una questione di criminalità e come tale va trattata.» Parole pesanti che a prime facie potrebbero far pensare a uno smarcamento, a una sorta di bandiera bianca alzata davanti al problema ma non è così. Sottolineare, infatti, come fa Patanè nella medesima intervista al giornalista Andrea Arzilli, che i sistemi di controllo della velocità sono utili e da implementare. Ma con la consapevolezza che non servono per i criminali perché sono un «deterrente per le persone per bene, attente a non andare a 90 anziché a 70 all’ora», equivale ad affermare una sacrosanta verità. Evidenziando come la radice del problema non sia solo legata al codice stradale, ma anche a quello penale. Perché «nel momento in cui su una strada urbana superi determinate velocità non è più problema di disattenzione, perché hai un’arma carica pronta a sparare e a uccidere in qualsiasi momento». Collocazione delle postazioni fisse sulle strade urbane Fatta questa doverosa premessa, il problema delle stragi stradali è innanzitutto una questione culturale. Fino a quando non si comprende che guidare un veicolo è assumersi una precisa responsabilità, vediamo le norme, i cui rigidi perimetri rendono spesso inapplicabile la giusta richiesta di mettere più dispositivi di rilevamento di velocità puntuale (velox) e sistemi di misurazione della velocità media (tutor) sulle strade urbane. Attualmente la normativa vigente, l’ultima in ordine di tempo è il decreto del Ministero delle Infrastrutture dell’11 aprile 2024, pone regole molto precise riguardo alla collocazione dei velox e dei tutor sulle strade urbane. Primo aspetto da considerare è quello relativo alle strade sulle quali possono essere collocate le postazioni fisse. A oggi tali postazioni per il rilevamento della velocità possono essere collocate solo sulle strade D (strada urbana di scorrimento) E (strade urbane di quartiere) e F (strade urbane locali). Ma solo se il limite massimo di velocità consentito è pari a 50 km/h; sulle strade di tipo E, invece, tale limite può essere fino a 70 km/h. Check point of Italian Police with text that means ELECTRONIC SPEED CONTROL in Italy Per quanto riguarda i velox in ambito urbano (tecnicamente postazioni per il rilevamento della velocità puntuale) la distanza minima tra due diversi dispositivi, qualora si decida di collocare più apparecchi, non può essere inferiore a 500 metri. Riguardo ai sistemi di misurazione della velocità media, comunemente definiti come tutor, questi, in ambito urbano, possono essere collocati solo su strade di tipo D (strada urbana di scorrimento). A condizione, però, che i tratti interessati siano caratterizzati da una velocità consentita uniforme (salvo la presenza di brevi tratti intermedi con velocità inferiore rispetto a quella massima consentita nel tratto stradale complessivamente sottoposto al controllo) e privi di diramazioni e svincoli (ingressi e/o uscite). Regole per la presegnalazione delle postazioni fisse e dei segnali di limite di velocità In merito alla presegnalazione dei sistemi di rilevazione della velocità puntuale e dei sistemi di misurazione della velocità media, si fa riferimento all’articolo 79 del Regolamento di Esecuzione del Codice della Strada. Questo va a definire la visibilità dei segnali, per i quali deve essere sempre garantito uno spazio di avvistamento tra il conducente e il segnale. Non solo libero da ostacoli ma tale da permettere al conducente, in modo progressivo, la percezione del segnale, la sua facile e corretta individuazione come segnale stradale. Ma anche l’identificazione del messaggio veicolato dallo stesso. Entrando più nello specifico tale presegnalazione, su strade di tipo D (urbane di scorrimento) con velocità superiore a 50 km/h dovrebbe essere posta ad almeno 150 metri dal dispositivo specifico, mentre sulle altre tipologie di strade urbane ad almeno 80 metri. Distanza tra segnali e posizionamento Quanto alla distanza tra i segnali di limite di velocità e l’effettiva posizione di velox e tutor, questa, come prescritto dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dell’11 aprile 2024, «deve essere valutata in relazione alle caratteristiche della strada e deve essere comunque non inferiore a 200 metri per le strade di tipo D (strada urbana di scorrimento), e a 75 metri per tutte le altre strade.» Maurizio Carvigno