Edilizia 4.0, un Codice che semplifica l'Italia. Verso smart city con procedure chiare e sostenibili

Edilizia 4.0, un Codice che semplifica l’Italia. Verso smart city con procedure chiare e sostenibili

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 04 dicembre il disegno di legge delega per il Codice dell’edilizia e delle costruzioni.

Non si tratta di una semplice revisione, bensì di una riforma organica che promette di rivoluzionare i procedimenti amministrativi, garantendo tempi certi, maggiore sicurezza sismica ed energetica e un quadro normativo coerente con gli obiettivi delle smart city.

Rivoluzione regolamentare per un paese moderno

L’approvazione del disegno di legge di delega per il Codice dell’edilizia e delle costruzioni segna un passo cruciale verso la modernizzazione del settore immobiliare e infrastrutturale italiano.

Il nuovo impianto normativo è atteso come un successore del Testo Unico dell’edilizia (D.P.R. 380/2001) e nasce con l’obiettivo primario di innescare una profonda semplificazione burocratica.

L’intervento è la naturale prosecuzione del percorso avviato con il Decreto-legge “Salva casa” (D.L. n. 69/2024), che ha fornito un primo assaggio della volontà di snellire le pratiche.

Il Codice mira ora a compiere una revisione completa, finalizzata a riordinare e razionalizzare i procedimenti amministrativi oggi frammentati, introducendo finalmente criteri di efficacia e trasparenza indispensabili per attrarre investimenti e facilitare gli interventi edilizi.

La certezza dei tempi per il cittadino digitale

Uno degli elementi più significativi per l’ecosistema “smart city” è la promessa di una maggiore efficacia e trasparenza delle procedure.

La razionalizzazione dei processi per il rilascio di Permessi di Costruire, SCIA (Segnalazioni Certificate di Inizio Attività) e altri titoli edilizi, si traduce direttamente nella garanzia di tempi certi.

Il Codice interviene in modo specifico sulla semplificazione della dimostrazione dello stato legittimo degli immobili, un nodo cruciale che spesso genera contenziosi e rallentamenti.

Rendendo più agevole la verifica della conformità urbanistica e catastale, il Governo intende rimuovere gli ostacoli burocratici che frenano sia le ristrutturazioni private sia gli interventi di riqualificazione urbana, accelerando il recupero del patrimonio edilizio esistente e facilitando l’azione dei professionisti e delle imprese.

Sicurezza sismica ed efficienza energetica

In un contesto di cambiamenti climatici e di elevata vulnerabilità sismica del territorio italiano, il nuovo Codice pone l’accento sull’aggiornamento della disciplina legislativa sulla sicurezza delle costruzioni.

Questo aspetto è di fondamentale importanza per le smart city, che devono basarsi su infrastrutture resilienti e a basso impatto ambientale.

La normativa verrà aggiornata per tenere conto delle moderne tecniche costruttive e delle accresciute esigenze di:

  • sicurezza sismica: promuovendo l’adeguamento e la messa in sicurezza degli edifici in zone a rischio,
  • sicurezza energetica: spingendo verso standard di costruzione e riqualificazione in linea con gli obiettivi europei di efficienza e decarbonizzazione.

L’edilizia, quindi, si sposta decisamente verso la sostenibilità, integrando gli obiettivi urbanistici con la tutela ambientale.

Armonia normativa e livelli essenziali di prestazione (LEP)

Ulteriore pilastro del Codice è la volontà di porre chiarezza sulla ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni.

La frammentazione normativa e la sovrapposizione di regole a livello locale sono state a lungo un freno.

Per superare queste incertezze, il nuovo Codice prevede di garantire il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP).

Questo strumento è essenziale per assicurare standard minimi uniformi in tutto il territorio nazionale.

Una regolamentazione chiara e omogenea permette ai professionisti e alle imprese di operare con certezza in ogni parte del Paese, fondamentale per una pianificazione urbana efficiente e per la diffusione capillare di pratiche edilizie orientate al futuro.

Si favorisce, inoltre, un coordinamento più efficace con altre normative di settore, come la disciplina dei beni culturali e paesaggistici.

In sintesi, il Codice dell’edilizia e delle costruzioni è la riforma attesa per traghettare il settore in un’era di edilizia 4.0, dove la semplicità amministrativa, la certezza dei tempi e l’attenzione alla sicurezza energetica e sismica non sono eccezioni, bensì la nuova norma.