Smart Road HumanX Tra piazze reali e connessioni 5G, ISTAT fotografa gli 11-19enni Laura Biarella 15 December 2025 Citizen Un’analisi ISTAT rivela come gli adolescenti italiani (11-19 anni) bilancino vita sociale, sport e cultura, muovendosi fluidamente tra relazioni fisiche e canali digitali. Il 48,7% degli 11-19enni mantiene contatti online o al telefono con gli amici più volte al giorno, con le ragazze in testa nell’uso della connettività a distanza. La pratica sportiva coinvolge oltre il 60% dei giovanissimi, confermandosi il principale canale di partecipazione strutturata, mentre il cinema è l’attività culturale più amata. Il report sottolinea, tuttavia, come le disparità sociali e di cittadinanza influenzino fortemente l’accesso a queste opportunità. Relazioni ibride, l’era della socialità connessa Il report ISTAT, titolato “I giovanissimi (11-19 anni) nel tempo libero – anno 2023”, fornisce una mappa dettagliata delle abitudini e dei comportamenti degli adolescenti residenti in Italia, evidenziando come la connettività digitale sia ormai un pilastro della loro vita sociale. In un contesto urbano sempre più orientato alla “smart city”, quasi la metà degli 11-19enni (il 48,7%) dichiara di essere online o al telefono con i propri amici più volte durante il giorno, con l’8,4% che lo fa in modo continuo. I contatti “a distanza” sono una prerogativa soprattutto delle ragazze, il cui tasso di assiduità raggiunge il 54,6% (contro il 43,2% dei maschi). L’uso intenso delle tecnologie per la socializzazione è in aumento anche con l’età, coinvolgendo il 54,5% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni. Un dato particolarmente rilevante per l’integrazione urbana è che, sebbene i ragazzi italiani mantengano contatti digitali più frequenti, i coetanei stranieri mostrano una maggiore propensione a stringere nuove amicizie via web (il 52,2% contro il 45,1% degli italiani), sfruttando la rete come strumento per ampliare la propria cerchia relazionale oltre i confini fisici del quartiere o della città. Sport e strutture urbane, vettore della partecipazione L’impiego del tempo libero si concentra fortemente nelle attività strutturate, di cui lo sport è il canale predominante. Il 64,5% dei giovanissimi pratica attività sportiva al di fuori dell’orario scolastico. Le differenze di genere si riflettono nelle scelte: il calcio è lo sport dominante per i maschi (36,4% di chi fa sport), mentre per le ragazze la palestra (27%) e la danza (17,2%) sono in cima alle preferenze. Questi dati indicano che i club sportivi e le palestre costituiscono un’infrastruttura sociale cruciale per il benessere e la crescita personale all’interno delle città. La partecipazione sociale strutturata, tuttavia, non è omogenea. Tra i ragazzi stranieri, meno della metà (il 47,3%) pratica sport, una quota che scende drasticamente a un solo caso su tre tra le ragazze di cittadinanza non italiana. La partecipazione a circoli e associazioni (sportive, giovanili o culturali) è influenzata anche dal contesto familiare: i ragazzi con almeno un genitore laureato partecipano ad attività sociali nel 75,3% dei casi, contro il 45,1% di quelli con genitori con un titolo di studio più basso. Questo suggerisce che le politiche per una “smart city inclusiva” devono mirare non solo alla disponibilità di infrastrutture, ma anche a ridurre le disparità nell’accesso a queste opportunità. Cultura e consumi Per quanto riguarda la fruizione culturale, quasi la metà dei ragazzi ha partecipato ad almeno due attività culturali nei 12 mesi precedenti l’indagine. L’attività più amata rimane il cinema, scelto da tre ragazzi su quattro. L’interesse per i concerti dal vivo cresce in maniera proporzionale all’età, arrivando a coinvolgere il 48,1% dei 19enni, un dato che riflette la crescente autonomia economica e sociale dei giovani adulti. In linea con le tendenze storiche, le ragazze si confermano lettrici più assidue: il 63,7% apprezza la lettura, contro il 39,8% dei maschi.