Enforcement Smart Road Autovelox in Italia, il censimento MIT svela la realtà dietro il mito della “giungla” Redazione 17 December 2025 Cds Mobility Sicurezza Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha pubblicato il primo censimento ufficiale degli autovelox in Italia: 3.773 dispositivi, molto meno delle stime circolate negli ultimi anni. Il report evidenzia la distribuzione territoriale, la tipologia degli apparati e la necessità di aggiornamenti tecnologici per garantire sicurezza stradale e trasparenza. Dal mito alla realtà, quanti autovelox ci sono davvero Per anni si è parlato di una “giungla di autovelox” con cifre che oscillavano tra 11.000 e 13.000 dispositivi, attribuendo all’Italia il primato mondiale. Il censimento MIT, basato su dati ufficiali, ridimensiona drasticamente queste stime: 3.773 apparati suddivisi tra sistemi fissi (52%) e mobili (47%), in linea con gli standard europei e lontano dalle percezioni distorte. Distribuzione territoriale, Italia divisa in due La mappa del censimento mostra una forte concentrazione di autovelox nel Centro-Nord, mentre nel Mezzogiorno i numeri crollano. Caso emblematico: in Sardegna non risulta alcun dispositivo. Questa disomogeneità solleva interrogativi sulla copertura e sull’efficacia delle politiche di sicurezza stradale basata sulla correlazione della velocità che uccide ed i morti effettivi +2,7%. In particolare, si legge nel documento ufficiale che “Rispetto al 2019, il numero di vittime registra in Sardegna un incremento particolarmente significativo (+59,2%), mentre in Italia si osserva una diminuzione del 4,5%. Nello stesso periodo anche l’indice di mortalità aumenta nella regione, passando da 2 a 3,2 decessi ogni 100 incidenti, e diminuisce a livello nazionale, da 1,8 a 1,7. Nel 2024 aumenta in Sardegna, rispetto al 2019, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) morti in incidente stradale attestandosi, comunque, su un valore inferiore alla media Italia (45,1% contro 45,5%) (Fonte Istat). Aggiornamento tecnologico, il nodo del DM n. 282/2017 Solo il 32% dei dispositivi è stato approvato secondo i criteri del DM n. 282/2017, che introduce standard più rigorosi per affidabilità e sicurezza. Il dato evidenzia la necessità di accelerare i processi di omologazione e aggiornamento per ridurre contenziosi e garantire validità giuridica delle rilevazioni. Italia nel contesto europeo Con 3.773 dispositivi, l’Italia si colloca dietro la Francia (oltre 5.000) e davanti a Germania e Spagna. Tuttavia, il rapporto tra autovelox e chilometri di strade è più favorevole rispetto ad altri Paesi, segno che la copertura italiana è ancora parziale. Una maggiore diffusione, basata su criteri di rischio e densità di traffico, potrebbe ridurre l’incidentalità. Trasparenza e sicurezza al centro Il censimento MIT è un passo decisivo verso una governance più chiara e uniforme. L’obiettivo è rendere gli autovelox strumenti moderni, trasparenti e integrati con altre misure di prevenzione. Solo così si potrà migliorare la sicurezza stradale e ridurre la sinistrosità stradale. SFOGLIA IL REPORT