Smart Road Enforcement Milano, movida esagerata: maxi-risarcimento dal Comune per i cittadini del quartiere Lazzaretto-Melzo, Cos'è successo Matteo Curci 19 December 2025 Citizen Il Tribunale di Milano ha condannato il Comune a un maxi-risarcimento verso i cittadini del quartiere Lazzaretto-Melzo per i danni della movida La movida di Milano danneggia i cittadini…e il Comune, che dovrà risarcire gli abitanti del quartiere Lazzaretto-Melzo (zona Porta Venezia) con una maxi-multa da 250.000 euro, interessi compresi. E’ quanto stabilito dal Tribunale di Milano con la sentenza 9566/2025, che si allinea a quanto fatto anche da città come Torino, Como e Napoli. Il Comune dovrà intervenire: La cosiddetta movida comportava il deprezzamento delle unità immobiliari, il danneggiamento degli stabili del quartiere e delle autovetture posteggiate, nonché una generale situazione di degrado e insicurezza, come più volte segnalato al Comune, senza, tuttavia, ottenere alcun riscontro. Milano, i danni della movida: ecco quanto deve risarcire il Comune Milano, movida esagerata: maxi-risarcimento dal Comune per i cittadini del quartiere Lazzaretto-Melzo, Cos’è successo LEGGI ANCHE Muggiano, la protesta dei cittadini: multe mai recapitate, esposto a Polizia Locale e Comune Ma cos’è successo? Il piano di classificazione acustica assegnava, ad alcuni isolati del quartiere, la classe IV. Con un limite, quindi, pari a 55 decibel, ampiamente superato nelle ore notturne. I residenti, allora, hanno chiamato in causa i diritti costituzionali, quali la salute, l’inviolabilità del domicilio, il godimento della proprietà, appellandosi all’articolo 8 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. In alcune strade la Consulenza tecnica ha riscontrato picchi di 73,5 decibel. Tanti, decisamente troppi. Tanto che, nella pronuncia dell’11 dicembre, si legge che il Comune di Milano è tenuto a “rispettare, come ogni proprietario di un fondo, l’articolo 844 del Codice civile, che vieta le immissioni, nei fondi vicini, di rumori che superino la normale tollerabilità, pertanto gli è stato ordinato di far cessare le immissioni rumorose moleste. Che i residenti fossero stati lesi nel loro diritto al riposo, al sonno, al tranquillo svolgimento delle normali attività e al godimento dell’habitat domestico e di quartiere, non aveva richiesto particolari dimostrazioni”. Il risarcimento è stato quantificato in 50 euro a notte per ciascun residente, da moltiplicare per cinque sere a settimana dal 2016. Con, nel mezzo, uno scomputo di sei mesi coincidenti con la durata del lockdown. In totale, quindi, 4.700 euro per residente più interessi. Il Comune prepara il ricorso, ma rimane sicuramente una sentenza importante, a tutela dei cittadini.