Smart Road Sicilia e Calabria: nuove strade grazie ai 75 miliardi del ministero Redazione 25 August 2023 Si chiama questione meridionale, e in Italia investe settori come economia, società, mobilità, scuola e strade. Specie in Sicilia e Calabria. Investimenti del ministero delle Infrastrutture Ma ora il ministero delle Infrastrutture guidato dal vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini intende rilanciare il Mezzogiorno, anche in vista della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Di qui, investimenti straordinari da 75 miliardi per Calabria e Sicilia decisi il 22 agosto. Statale Jonica sotto osservazione In Calabria, risorse complessive pari a 12,8 miliardi per strade e autostrade, tre dei quali già stanziati con decreto per la SS106 Jonica, su cui l’investimento è di circa 9 miliardi. Questa Statale collega Reggio Calabria a Taranto, attraverso un percorso di 491 km lungo la fascia litoranea jonica di Calabria, Basilicata e Puglia. Pertanto, un’arteria vitale, un collegamento strategico per il Sud Italia: mette in comunicazione i numerosi comuni costieri, l’Autostrada del Mediterraneo e l’autostrada A14 “Adriatica” che termina a Taranto. Il problema è che la SS106 Jonica era e resta una delle strade più pericolose dello Stivale, se non la più rischiosa in assoluto. Ci sarà da fare tanto in termini di asfalto, guardrail, segnaletica. Comunque, in passato l’Anas ha già eseguito lavori importanti, come l’ampliamento a quattro corsie, con spartitraffico centrale, di tutto il tratto ricadente in Puglia (39 km) e in Basilicata (37 km). In Calabria poi per la rete ferroviaria è previsto un piano di investimenti di 34,8 miliardi di euro. Sicilia, quali lavori In Sicilia investimenti per 15 miliardi di euro sulle strade statali di collegamento, sulle tangenziali di Palermo, Agrigento e Catania e sull’autostrada Siracusa-Gela. Anche qui, situazione delicata da monitorare. Con un occhio di riguardo per la SS 121 Catanese. In quanto alla rete ferroviaria, in Sicilia sono programmati investimenti per 13 miliardi. Il tutto all’insegna della sostenibilità: occorre migliorare gli standard di servizio, ma anche innalzare il livello di sicurezza con costi e tempi ragionevoli, riducendo nel contempo l’impatto ambientale delle infrastrutture. E infine… il Ponte sullo Stretto Opere propedeutiche al possibile gigantesco futuro Ponte sullo Stretto. Il 7 agosto, per permettere l’assunzione di tecnici dall’alta professionalità, è stata prevista la deroga al tetto dei compensi a favore di amministratori e dipendenti pubblici. In linea con quanto già fatto per il Giubileo e Anas 2.0. La norma riguarda la necessità di reperire super esperti, provenienti anche da aziende come Anas e da Rfi (Rete ferroviaria italiana). Insomma, i professionisti per lavori di qualità vanno pagati. Sia l’annuncio della costruzione del Ponte sia la decisione della deroga dei compensi stanno suscitando polemiche: un’opera monumentale, destinata a far discutere per anni.