Smart Road Esg Generazioni urbane Evelina Mastr... 26 June 2023 Scenari transgenerazionali Citizen Boomer Vs millennial tra app e tecnologia digitale nelle smart city Le città del futuro hanno l’obiettivo di mettere il cittadino al centro di una serie di servizi sempre più smart, intelligenti, predittivi e mirati a semplificarne la vita, ma con una popolazione a cavallo di due secoli non è scontato che tutti ne apprezzino appieno le potenzialità. Come si rapportano le diverse generazioni in questo nuovo scenario? E quali sono le differenze tra i boomer, nati tra il 1946 e il 1964 e i millennial, nati tra il 1977 e il 1995? I boomer Prendono il nome dal boom economico di cui sono stati testimoni, hanno attraversato le rivoluzioni culturali del dopoguerra, subito le tensioni della guerra fredda e di quella controversa del Vietnam. Per buona parte della loro vita i boomer hanno vissuto senza pc e cellulare, ma hanno visto nascere internet e i social network. Sono abituati ad avere stabilità lavorativa oltre che sociale e in genere mostrano una certa resistenza al cambiamento. Scelte da boomer Essere social attraverso Facebook Giocare sul cellulare per ingannare le attese Usare Audible, l’app di audiolibri Fare acquisti su Amazon Guardare il calcio su Dazn I millennial Rappresentano una fascia di età piuttosto eterogenea: i nati negli anni ’80 hanno vissuto la transizione dall’analogico al ditale, mentre i nati nel quinquennio 1990/95 sono cresciuti in un’era già digitale e utilizzano con facilità cellulare e computer. I primi, storicamente, hanno fatto i conti con la crisi economica e il terrorismo, i secondi sono stati la generazione che ha visto nascere la globalizzazione e la multiculturalità. In generale, i millennial sono abituati a una certa flessibilità e creatività, che però si accompagna ad un senso di precarietà e insicurezza. Scelte da millennial Preferire Instagram a FB Guardare video su Youtube Scaricare musica da Spotify Preferire il ride-sharing all’automobile Ordinare cibo con Deliveroo Opportunità e sfide Le smart city in Italia non sono ancora una realtà diffusa: ad eccezione di città come Milano, Trento, Torino, Parma, Bologna e Firenze, nel resto della Nazione si è ancora in fase progettuale, quindi è difficile fare una disamina realistica dell’atteggiamento dei cittadini nei confronti delle opportunità di una città guidata dall’intelligenza artificiale. Tuttavia, volendo fare una differenziazione generazionale è naturale che i boomer siano meno pronti ad abbracciare l’uso delle nuove tecnologie rispetto a quella fascia di millennial che si sono approcciati all’era digitale fin da giovani e che considerano le smart city un’opportunità per migliorare la qualità della vita, sia nell’ambito pubblico, sia in quello privato. Sovrapposizioni culturali Generalizzare troppo è sempre un errore perché ci sono differenze importanti in entrambe le categorie: boomer che per esigenze lavorative o formazione universitaria hanno sviluppato una buona familiarità con la tecnologia, e viceversa, millennial che si limitano ad utilizzare i social e l’e-commerce. Inoltre, ci sono altre generazioni che entrano in gioco nella società, come la generazione X (nata tra il 1965 e il 1976) e la generazione Z (nata tra il 1996 e il 2010), ognuna con proprie caratteristiche e aspettative. L’obiettivo comune L’importante è che le città del futuro siano pensate e realizzate in modo inclusivo e partecipativo, tenendo conto delle esigenze e dei desideri di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro età o dal loro background. Solo con tali premesse le smart city potranno essere davvero intelligenti e sostenibili. Evelina Mastrolorenzi