La mobilità del futuro nelle smart city: noleggio auto a lungo termine

La mobilità del futuro nelle smart city: noleggio auto a lungo termine

Le vetture in affitto per periodi lunghi sono la soluzione per la mobilità nelle città intelligenti

Mobilità dell’auto più viva che mai

Noleggio a lungo termine boom in Italia. In nove mesi, da gennaio a settembre 2023, l’affitto prolungato delle vetture ha registrato 536.592 contratti, con una crescita del 20,1% rispetto allo stesso periodo 2022. Stando all’Unrae (Case auto estere), abbiamo una quota del 12,7% pari a 67.769 contratti stipulati da utilizzatori privati e il restante 87,3% con 468.823 contratti delle aziende (cresciuta del 24%). Ma quanto dura il noleggio? In media 23 mesi.

Resta una spaccatura nelle smart city Nord-Sud. La Lombardia è sempre la Regione con il maggior peso del noleggio del lungo termine sul totale nazionale, con una quota del 33%, seguita a lunga distanza dal Lazio (14,1%) e dal Piemonte (9,2%). L’elettrico conferma una leggera preferenza per le metropoli del Paese, dove raggiunge una maggiore penetrazione nelle immatricolazioni (4%) rispetto alla media nazionale, ma continua a soffrire al Sud, dove il full electric e l’ibrido plug-in, insieme, non superano il 5-6% del mercato.

Per città con veicoli green

Il noleggio è anche la chiave per la diffusione dei mezzi puliti. Il settore rappresenta il 34% delle nuove vetture elettrici e il 63% dei veicoli ibridi plug-in. Come ci ha spiegato Alberto Viano, numero uno Aniasa (Associazione autonoleggio), l’accelerazione del ricambio non può che passare da una maggiore diffusione delle forme di mobilità pay-per-use. L’occasione per spingere su questo acceleratore è offerta dalla legge Bilancio: potrebbe alleggerire la pressione tributaria sulla mobilità delle aziende italiane, aumentando il livello di deducibilità dei costi connessi alle auto a bassissime o zero emissioni. Azzerando il gap sofferto su questa importante voce di costo.

Il noleggio come soluzione vincente

D’altronde, sono sempre di più gli italiani che decidono di abbandonare la vettura di proprietà per prenderla a noleggio per un periodo medio-lungo: 158.000 automobilisti (con partita IVA o solo codice fiscale) hanno già scelto questa formula, e il trend è in deciso aumento.

Un’espansione nella mobilità dovuta principalmente a due fattori. Uno: una progressiva ripartenza delle consegne, che ha consentito di rispondere alle richieste di rinnovo delle flotte da parte di fleet e mobility manager. Due: il sensibile aumento delle richieste da parte dei privati (con e senza partita IVA), che vedono nella formula una vantaggiosa risposta alle loro esigenze di mobilità, specie in questa fase di transizione verso l’elettrico.

Stando a uno studio Bain & Company, circa il 72% degli italiani utilizza prevalentemente l’auto per spostarsi. L‘auto ad uso personale resta infatti il mezzo preferito da chi si muove nelle grandi città, seguito a distanza dal trasporto pubblico locale. Che non convince, anche per inefficienze, ritardi, scioperi. Sono queste le due forme di trasporto che oggi garantiscono agli italiani la mobilità. Confinate a percentuali residuali le forme di mobilità complementare come car sharing, bicicletta, taxi, monopattini. Il consumo di mobilità in auto è previsto in ulteriore aumento nell’anno in corso.

L’invasione del Dragone

Resta da capire se nelle smart city del futuro le auto a noleggio saranno ancora dei Costruttori tradizionali: le società che immatricolano il nuovo per poi girarlo in affitto potrebbero indirizzarsi verso le Case cinesi. Per spendere meno e proporre canoni mensili inferiori. Anche per questo l’Unione europea ha avviato un’indagine anti-dumping: obiettivo, verificare se i Costruttori orientali abbiano un vantaggio competitivo sugli europei grazie a forti sussidi statali.