Il Mose rivoluziona il mercato immobiliare di Venezia

Il Mose rivoluziona il mercato immobiliare di Venezia

Il Mose stravolge il mercato abitativo di Venezia, facendo crescere il valore delle case ai piani più bassi molto più degli altri, ma soprattutto incrementando il patrimonio immobiliare residenziale della città per oltre 450 milioni di euro in un solo anno.

L’acqua alta scende e il valore degli immobili sale. Lo evidenzia la Banca d’Italia nel rapporto redatto Nucleo cambiamenti climatici e sostenibilità, che sottolinea i benefici del Mose sul valore delle case a Venezia, soprattutto di quelle poste al piano terra. Se a livello generale l’aumento è stato del 3% nel 2021 rispetto all’anno precedente, per le aree residenziali più basse la percentuale sale al 7%.

150 euro in più a metro quadrato

Nel 2022 lo scenario non è mutato, almeno secondo Alessandro Mistretta, autore dello studio presentato nel capoluogo veneto in occasione dell’evento “In viaggio con la Banca d’Italia”. Secondo Mistretta, il prezzo medio a metro quadrato è cresciuto di 150 euro rispetto al 2020 per gli immobili posti a un’altezza di 110-140 centimetri da terra (il range di intervento del Mose), mentre per le unità più alte è addirittura diminuito.

Il valore delle case supera i 670 milioni a Venezia

Un’infrastruttura moderna e strategica come il Mose non ha solo preservato l’immensa ricchezza storica ed artistica della città, attenuando gli effetti dell’acqua alta anche per le attività commerciali e turistiche, ma anche prodotto un sensibile innalzamento del patrimonio immobiliare residenziale cittadino, cresciuto in un anno da 120 a 670 milioni di euro, con un incremento pari 450 milioni di euro.

Il 60% degli immobili nella laguna è al piano terra

Lo studio presentato da Banca d’Italia traccia una mappa in 3D delle case del centro storico, ottenuta dallo studio incrociato degli annunci di vendita pubblicati su immobiliare.it con la banca dati catastale del Comune. Tale rappresentazione si estende su un’area complessiva di 3,3 milioni di metri quadrati, all’interno della quale si scopre che il 60% delle abitazioni ha un’altezza compresa tra i 110 e i 140 centimetri dal livello del mare, mentre il 25% supera i 140 cm e il 15% è al di sotto dei 110 cm.

La rivoluzione del Mose

Ai lavori organizzati dalla Banca d’Italia ha partecipato anche il rettore dell’Università Iuav di Venezia, Benno Albrecht, sottolineando che “Venezia ha un vantaggio rispetto alle altre città, derivante dalla diversità e dalle avversità che l’hanno portata sempre ad anticipare il futuro”. Secondo Albrecht, il Mose ha innescato una rivoluzione immobiliare che riporta al centro della pianificazione urbana proprio quegli spazi finora sottoutilizzati o considerati di minor pregio a causa delle maree.

Marco Perugini