Esg Legal La Manovra 2024 compromette le risorse di province e città metropolitane Marco Perugini 15 November 2023 Italia Province e città metropolitane in difficoltà con i tagli imposti nella Legge di Bilancio in fase di approvazione da parte del Parlamento. Il presidente dell’UPI scrive al ministro dell’Economia e l’Ufficio parlamentare di Bilancio conferma i timori degli enti locali. “Comprendiamo lo scenario di incertezza e di rallentamento del quadro macroeconomico nel quale si inserisce il Disegno di legge di bilancio, ma le misure avranno ricadute pesanti sugli equilibri di bilancio delle province, già in condizioni precarie”. Lo scrive il Presidente dell’Unione delle Province Italiane, Michele de Pascale, in una lettera indirizzata al Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Serve personale qualificato “La legge di bilancio – afferma de Pascale – aumenta il concorso delle province alla finanza pubblica, con effetti anche sulla capacità organizzativa, perché la spending prevista dalla manovra, cui si aggiunge il costo degli oneri contrattuali, mina ulteriormente la sostenibilità finanziaria necessaria per procedere a nuove assunzioni”. Personale specializzato negli appalti pubblici è una priorità più volte ribadita dall’UPI, indispensabile per far fronte agli impegni delle province negli investimenti, anche in attuazione del PNRR”. I tagli compromettono la ricostruzione degli spazi di autonomia finanziaria I timori delll’UPI, ridaditi in audizione parlamentare insieme ad ANCI e alle principali associazioni di categoria, trovano conferma nelle dichiarazioni della presidente dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, Lilia Cavallari, che alle commissioni riunite di Camera e Senato sottolinea che i tagli in manovra “interferiscono con il processo di graduale ricostruzione di spazi di autonomia finanziaria avviato nel 2022, con l’istituzione dei fondi perequativi e in completamento con l’attuazione della delega fiscale”. Fondi perequativi nel riparto della spending review L’Ufficio parlamentare di Bilancio guidato da Cavallari specifica anche le ricadute della contrazione del mercato automobilistico sui bilanci locali, con la debolezza strutturale delle entrate derivanti dall’Imposta provinciale di trascrizione e dai tributi sulle assicurazioni. In considerazione dei fabbisogni standard delle province, l’auspicio è il ricorso a fondi perequativi nel riparto della spending review per gli enti locali. Tante criticità da affrontare Il documento dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, elaborato proprio per l’audizione della presidente Cavallari, elenca anche altri effetti dei tagli in manovra per gli Enti territoriali: “la revisione delle detrazioni Irpef dei lavoratori dipendenti incide negativamente sul gettito delle addizionali regionale e comunale”. C’è poi “l’esclusione fino a un tetto di 50.000 euro dei titoli di Stato e del risparmio postale dalla componente patrimoniale dell’ISEE che potrebbe determinare la riduzione delle entrate extra tributarie dei Comuni connesse con l’erogazione dei servizi e delle prestazioni degli Enti locali e delle Regioni, della Tari comunale e della tassa regionale per il diritto allo studio”. Senza dimenticare che “il finanziamento dei rinnovi dei contratti di pubblico impiego per i dipendenti degli Enti territoriali dovrà essere sostenuto con i fondi degli Enti”. Elevato rischio di sanzioni e commissariamenti La relazione si conclude citando i primi dati del SOSE – Soluzioni per il Sistema Economico Spa (società per azioni creata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Banca d’Italia per l’elaborazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale) sulla rendicontazione degli obiettivi di servizio nel 2022 dei Comuni: il numero delle amministrazioni locali a rischio di sanzionamento talmente elevato da suggerire l’adozione di rapidi correttivi nelle procedure di assegnazione e rendicontazione delle risorse, scongiurando così ulteriori tagli ai finanziamenti se non addirittura commissariamenti degli organi di governo territoriali. Marco Perugini