Obbligo Ue di rottamare auto vecchie: solo quelle inservibili e molto pericolose per la sicurezza stradale

Obbligo Ue di rottamare auto vecchie: solo quelle inservibili e molto pericolose per la sicurezza stradale

Progetto legge Ue: obbligo di rottamare auto con determinate caratteristiche che le rendono inservibili e molto pericolose  per la sicurezza stradale.

Obbligo di rottamare auto: ci siamo quasi

Un recente progetto legge dell’Unione europea (una bozza di regolamento) ha un obiettivo preciso: imporre l’obbligo di rottamare auto inservibili e pericolosissime per la sicurezza stradale. Non è vero che ci sarà l’obbligo di rottamare tutte le auto vecchie o non moderne: è una fake news. Come fine ultimo, il target Ue è di evitare l’esportazione di mezzi pericolosi o smaltimenti illegali in Europa, un fenomeno che interessa un milione di vetture l’anno in tutta Europa. Così, non circoleranno più mine vaganti senza freni né luci, con pneumatici lisci o rovinati. E il numero di incidenti calerà.

Per la qualità dell’aria

In parallelo, eliminando i ferri molto vecchi e inservibili, davvero pericolosi per la sicurezza stradale, si otterrà un secondo beneficio: migliorerà la qualità dell’aria. I mezzi vetusti, infatti, sporcano l’ambiente durante la circolazione.

La produzione di veicoli può quindi avere una forte impronta ambientale, principalmente a causa delle emissioni di gas a effetto serra rilasciate per produrre l’energia necessaria a estrarre e lavorare materie primarie quali il carbone e il minerale di ferro (per l’acciaio), la bauxite (per l’alluminio), il rame e il petrolio (per la plastica). La crescente diffusione di materiali sofisticati e compositi pone poi particolari difficoltà per la demolizione, il riutilizzo e il riciclaggio dei veicoli fuori uso.

La direttiva Veicoli fuori uso, adottata nel 2000, è stato il primo quadro normativo armonizzato dell’UE concepito per garantire che i veicoli giunti a fine vita e considerati rifiuti siano trattati in modo ecocompatibile. Disciplina la raccolta e la depurazione dei veicoli fuori uso, limita l’uso di sostanze pericolose nei veicoli nuovi e pone obiettivi di riutilizzo e riciclaggio (85 %) e di riutilizzo e recupero (95 %) basati sul peso medio dei veicoli fuori uso per veicolo e anno. Dalla sua adozione non è stata modificata in modo sostanziale.

Rottamare: ecco perché. Evoluzione normativa

Nel 2018, durante la revisione della direttiva quadro Rifiuti, i colegislatori hanno concordato che la Commissione “riesamina la direttiva [Veicoli fuori uso] entro il 31 dicembre 2020 e, a tal fine, presenta una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio, corredata, se opportuno, di una proposta legislativa”. Ne è emerso che il processo di revisione della direttiva Veicoli fuori uso avrebbe dovuto determinare se era fattibile stabilire obiettivi di riciclaggio per materiali specifici e affrontare il problema dei veicoli fuori uso “scomparsi”.

La direttiva Omologazione 3R, adottata nel 2005, stabilisce un legame molto stretto tra le disposizioni della direttiva Veicoli fuori uso e le disposizioni sulla progettazione relative alla riutilizzabilità, riciclabilità e recuperabilità nell’ambito della procedura di omologazione dei tipi di veicoli. In particolare la direttiva Omologazione 3R sancisce l’obbligo di costruire i veicoli in modo che siano riciclabili/riutilizzabili per l’85 % e riutilizzabili/recuperabili per il 95 %, e la direttiva Veicoli fuori uso impone agli Stati membri i medesimi obiettivi di riutilizzabilità, riciclabilità e recuperabilità dei veicoli. La direttiva Omologazione 3R rientra nel quadro per l’omologazione 10 , nell’ambito del quale i nuovi tipi di veicoli sono collaudati e ottengono l’omologazione prima di essere immessi sul mercato dell’UE, a condizione che soddisfino una serie di prescrizioni tecniche.

Cosa dice il regolamento

Il regolamento proposto si colloca nell’ambito della legislazione generale dell’UE in materia di omologazione dei veicoli a motore, intesa a favorire la libera circolazione dei prodotti automobilistici nel mercato unico stabilendo prescrizioni comuni pensate per realizzare gli obiettivi ambientali, di prestazione energetica e di sicurezza.

Inoltre, il regolamento (Ue) 2018/858 istituisce il quadro procedurale centrale per gli obblighi in materia di omologazione e vigilanza del mercato dei veicoli a motore. Stabilisce le norme relative alla conformità dei tipi di veicoli alle prescrizioni di vari atti legislativi, elencati nei suoi allegati; il regolamento proposto stabilisce obblighi sia di progettazione circolare sia di produzione dei veicoli a motore e sarà inserito in tali allegati, affinché gli obblighi siano controllati e applicati attraverso la procedura di omologazione

Infine, il regolamento proposto è inoltre coerente con la proposta di regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili, intesa a stabilire specifiche di prestazioni sostenibili e obblighi di informazione per un’ampia gamma di prodotti fisici. A differenza di altri prodotti, come indicato in precedenza, gli obblighi di progettazione circolare e di produzione dei veicoli a motore si basano attualmente su un quadro giuridico specifico e sono definite e applicate attraverso la procedura di omologazione. Si tratta dunque di un quadro giuridico distinto da quello definito dal futuro regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili, nel cui campo di applicazione non rientra il fine vita del veicolo, che rientra invece nella presente proposta di regolamento su omologazione 3R e veicoli fuori uso.

Alessandro Ascione