Smart Road La Pedemontana Veneta è completa: aperto l’innesto con l’A4 Emiliano Ragoni 09 May 2024 Mobility Notizie correlate Smart Road Auto elettriche: l’Italia cambia passo, le colonnine crescono ancora Enforcement Smart Road Sicurezza stradale e animali: novità in arrivo Smart Road Enforcement Sicurezza stradale: a che punto siamo? Con l’inaugurazione del raccordo con l’A4 Brescia-Padova, attivo dal 4 maggio, può considerarsi ultimata la Superstrada Pedemontana Veneta L’apertura del raccordo di Brendola, in provincia di Vicenza, mette la parola fine ai lavori della chiacchierata Superstrada Pedemontana Veneta, un’infrastruttura molto attesa nella regione poiché potenzialmente in grado di ridurre e ottimizzare il traffico. L’interconnessione tra la superstrada e l’A4 Brescia-Padova, transitabile a partire dalle 8 del 4 maggio, è lunga poco più di un chilometro, ma di fondamentale importanza per completare la Superstrada Pedemontana Veneta (SPV). Un’infrastruttura strategica (e costosa) Il nuovo tratto di strada consente di attraversare il Veneto, da Vicenza alla provincia di Treviso, senza passare dallo snodo di Padova e Mestre, che, generalmente, è molto trafficato. La superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta è un’arteria che collega Montecchio Maggiore (VI) a Spresiano (TV) passando per il distretto industriale di Thiene-Schio, per Bassano del Grappa e a nord di Treviso, interconnettendosi a tre autostrade (da ovest: l’A4, l’A31 e l’A27). Rappresenta un’infrastruttura viaria che attraversa la Regione nel territorio vicentino e trevigiano, sviluppatosi nel contesto del Corridoio Europeo Mediterraneo. L’asse stradale si sviluppa per complessivi 162 km di cui, 94 di viabilità principale e 68 di viabilità secondaria e interessa un bacino territoriale di 114 Comuni, 37 dei quali sono direttamente interessati dal tracciato, 22 nella Provincia di Vicenza e 14 nella Provincia di Treviso. Perché è importante L’SPV è stata concepita come risposta alla domanda di mobilità generata dal territorio pedemontano, il più urbanizzato e industrializzato del Veneto, mettendo a sistema le grandi infrastrutture autostradali e riordinando la maglia infrastrutturale esistente. L’obiettivo è chiaramente quello di integrare la SPV all’interno della maglia della grande viabilità nei corridoi europei. A partire dagli anni ’90, come conseguenza della progressiva urbanizzazione della campagna veneta e dell’aumento del traffico sulla A4 Serenessima, e, successivamente, con l’allargamento dell’Unione Europea, disporre di un’adeguata infrastruttura di interconnessione tra queste località e le vie di scorrimento veloce è diventata una necessità . Come si può vedere dall’immagine sopra, i 95 km del tracciato principale collegano strategicamente 3 viabilità autostradali, A4 – A31 – A27. Ciò permette all’utenza spostamenti verso tutte le destinazioni, con una netta diminuzione dei costi per il traffico merci nonché una migliore qualità della vita dei lavoratori pendolari e una drastica riduzione dei tempi di trasferimento casa/lavoro. A giovarne è anche l’ambiente per la riduzione dell’emissione di CO2, oltre ai comuni situati in prossimità all’opera che miglioreranno molto il proprio bacino di utenza, attirando investimenti grazie alle migliori possibilità di collegamento. I costi e i ritardi I lavori per la superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta, in seguito al fallimentare tentativo di costruire la strada con una società costituita per la maggioranza da enti pubblici, e dopo diversi contenziosi in tribunale, sono iniziati nel 2012. Dopo diversi ritardi, con l’apertura del collegamento con l’A4 la Pedemontana può essere a tutti gli effetti considerata chiusa. All’inizio dello scorso mese di aprile era stata aperta l’interconnessione della Pedemontana con l’autostrada A27. Come riportato da ilPost complessivamente la Pedemontana è costata 2,2 miliardi di euro, di cui circa 1,3 investiti da imprese private, 615 milioni messi dallo Stato e 300 milioni dalla Regione Veneto. La concessione ai privati per la gestione della superstrada durerà 39 anni, permettendo alla Regione di incassare una cifra complessiva di 12 miliardi di euro. Per rientrare degli ingenti investimenti, le società private che hanno contribuito all’infrastruttura devono sperare che la Pedemontana arrivi a essere molto trafficata. Tuttavia, c’è il problema dei costi che devono sostenere gli automobilisti e gli autotrasportatori. Come si può vedere sul sito, nei 45 minuti di auto da Montecchio Sud a Spresiano si arrivano a pagare 15,7 euro in auto, 17,5 euro per un camion a due assi e 40,8 euro per i camion dei trasporti straordinari con più di 5 assi. Emiliano Ragoni