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Lo smartphone è il naturale prolungamento del braccio dell’utente. La commistione tra mondo reale e virtuale, rappresenta quasi una sorta di completamento della vita di un qualunque “consumer”. Perché quindi non sfruttare le app per incentivare una maggiore sostenibilità ambientale?

…Qualche dato

Sicuramente la pandemia e la crisi energetica susseguente (perdurare della guerra Russo-Ucraina, instabilità Israelo-Palestinese) ha incentivato naturalmente il ricorso a mezzi alternativi al servizio pubblico o alla vettura, anche se quest’ultima rimane, ancora, il volano di trasporto preferito dagli utenti della strada.

Secondo dati ISPRA, il trasporto in Italia è responsabile, per almeno il 23%, delle emissioni di gas serra.

La prima edizione de l’Auto & Mobility Barometer, in collaborazione con IPSOS, riporta la crescente esigenza di una mobilità individuale e alternativa all’autovettura.

Se il +31% degli intervistati preferisce camminare, le auto elettriche e ibride sono sempre più diffuse, al pari di biciclette (+25% del campione) e monopattini elettrici.

Ovviamente quest’ultimo dato ha comportato delle variazioni nei pacchetti assicurativi.

Nuove assicurazioni per wallbox e auto elettrica nelle smart city: da Axa

Sgombrando subito il campo da possibili dubbi: è verosimile che tale tendenza, nei dati qui osservata su più paesi europei, possa cambiare nel tempo.

Si pensi, per esempio, alle ultime modifiche al codice della strada nazionale, modifiche al codice della strada nazionale, nonché ai variegati approcci adottati, dalle municipalità, nel settore della mobilità.

Si pensi a Parigi, con uno sguardo “esterofilo”, prima capitale a vietare i monopattini, o Londra, che ne vieta il trasporto al seguito, sul servizio pubblico, per problemi di sicurezza.

Roma, invece, ha dimezzato la flotta di monopattini con apposito intervento del Campidoglio.

App per ogni esigenza

Ma, quando si parla di impatto sostenibile sull’ambiente e di mobilità, appare eccessivamente sintetico riferirsi solo ai monopattini.

Si pensi all’interazione possibile, specie dai centri medio-piccoli, quindi con una popolazione di almeno 20.000 abitanti, tra più elementi (mobilità intermodale).

Si passa dall’aver usufruito di un treno regionale, all’utilizzare una bicicletta, o, approfittando della giornata gradevole, fare una passeggiata, magari grazie ai circuiti ciclo-pedonali approntati.

Circuiti che sono stati, nel corso degli anni, sempre maggiormente presenti nei centri urbani.

Come ricordato già dal rapporto “Le città elettriche” di Legambiente, del 2019, il primo sulla mobilità a “0 emissioni”.

Tanto più che i Piani Urbani di Mobilità Sostenibile (Pums), sono uno strumento relativamente giovane e, nel tempo, sono stati rinvigoriti da politiche sempre più spinte, sia nazionali che sovranazionali.

Ancora, la sharing mobility è questo: il cambio di paradigma della quotidiana giornata dell’utente.

Gli investimenti sono considerevoli, a Genova, per esempio, quale città metropolitana, ma anche a Imperia, La Spezia e Savona, sono stati, dalla Regione,  stanziati 1.8 mln di euro per lo sviluppo di progetti per la mobilità sostenibile, per il triennio 2023/2025.

I fondi garantiranno incentivi e agevolazioni per gli utenti del trasporto pubblico locale, per utilizzo di mezzi sostenibili e in condivisione.

A questo si aggiungerà l’erogazione di voucher sconto per ogni abbonamento al trasporto pubblico e all’implementazione dei servizi a chiamata.

app sostenibilità

Gamification e vita urbana

Sempre nel capoluogo ligure è l’Università a lanciare il progetto PRINCE “PRemialità e INCEntivi per il cambiamento modale.

Scaricando la app sul proprio smartphone Android, gli studenti universitari che utilizzano i mezzi della rete del trasporto pubblico urbano genovese AMT, i parcheggi di interscambio, il car sharing Elettra e il bike sharing ZENAbyBIKE, possono accumulare punti che saranno convertiti in premi e vantaggi di cui potranno usufruire presso i partner convenzionati.

Nella mobilità integrata Genova fa da apripista in Italia con GoGoGe, la piattaforma MaaS con cui residenti e visitatori possono accedere a più servizi di mobilità, integrarne l’utilizzo e procedere al loro pagamento – tutto un’unica app per smartphoneMaaS, acronimo di “Mobility as a service”, indica, infatti, un sistema che riunisce, virtualmente, tutti i servizi di mobilità pubblica e privata in un unico canale digitale”.

Esperienze: da Ferrara, a Pisa, Busto Arsizio e Trento

Interessante il progetto Ferrarese, già avutasi negli anni scorsi, a ridosso della pandemia, ed erede dell’esperienza di Trento: Ferrara Play&Go.

Campagna di mobilità sostenibile che ha l’obiettivo di rendere piacevole e gratificante l’utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili.

L’iniziativa è parte del progetto europeo Metropoli di paesaggio (Landscape Metropolis), cofinanziato da EIT Climate-KIC.

Buoni spesa per chi va al lavoro a piedi, in bici o con il monopattino: è “Bike to work” nel Trevigiano.

Scaricando app “Eco Attivi”.

A Pisa, invece, chi utilizza mezzi pubblici, oppure non inquinanti, viene premiato attraverso l’app GoodGO, sviluppata da quell’Università. Interessane l’opzione Savemybike, che permette di rintracciare la bici oggetto di furto.

Anche Busto Arsizio ha una sua app, seppur ancora sperimentale, per i dipendenti del Comune lombardo, e in seguito sarà estesa alle aziende e alla cittadinanza: Mobility Company.

Gli incentivi all’utenza sono quindi dei piccoli benefit: sconti su prodotti e servizi. 

Come calcolarli?

Un esempio può essere il monitorare gli spostamenti.

Gli stessi dovranno essere “classificati” come sostenibili (fatti in bici, a piedi o mezzi pubblici) o non sostenibili (auto propria), il tutto tramite app.

Trento è una delle città che italiane che ambisce sempre più a essere “concretamente smart“.

I suoi piazzamenti negli studi di settore (da city vision a smart city index) la vedono sempre primeggiare sulle 107 provincie analizzate, e le app per la mobilità sono veramente molteplici.

App per ogni contesto territoriale

Un esempio è una start up barese con app upar, che permette la condivisione di informazioni tra automobilisti sui parcheggi che si stanno liberando.

Wecity premia lo stile di vita del suo utilizzatore, disponibile sia per prodotti apple che android, e rende anche disponibile Bike safe, una classifica delle città più sicure per i ciclisti.

Altra piattaforma è Gremobo.

Permette all’utente di accumulare punti, sulla base dei km green percorsi, da “spendere” nell’area “promozioni” o “shopping”.

Ovviamente anche maps di Google non può esimersi dall’interessarsi alla particolare tematica, specie con la funzionalità data da street view, aiutata dal crescendo impiego dell’IA, anche considerando le Eco-route. D’altronde il tema IA Generativa è già stato in parte affrontato con Geotab.

Infine, la lotta agli sprechi alimentari

Too Good To Go è l’app che consente di salvare il cibo invenduto dalla discarica, risparmiando e aiutando l’ambiente.

Silvestro Marascio