Enforcement Monopattino elettrico e casco obbligatorio, il Consiglio di Stato respinge Firenze Emiliano Ragoni 25 October 2024 Safety & Security Notizie correlate Smart Road La sicurezza passa anche dai sedili, che saranno a “prova di tamponamento” Enforcement XPRO Codice della strada e strumenti operativi, ANCI pronta al confronto con MIT Smart Road Nuovo Codice della strada, stop al Senato: gli emendamenti richiesti Il Consiglio di Stato annulla il provvedimento del Comune di Firenze dell’Agosto 2021 che prevedeva l’obbligatorietà del casco anche per i 18enni alla guida di un monopattino elettrico Per i diciottenni è obbligatorio indossare il casco quando si utilizza un monopattino elettrico? Alla luce dei recenti sviluppi, la risposta è un secco no. In attesa dell’approvazione definitiva del nuovo Codice della Strada, che prevede per i privati l’obbligo del casco anche per i maggiorenni privati, al momento non è necessario indossare il casco per guidare un monopattino. Il Consiglio di Stato boccia Firenze A stabilirlo è il Consiglio di Stato che, conferma la sentenza del Tar e annulla il provvedimento del Comune di Firenze. La motivazione è semplice: la sicurezza stradale è una materia di potestà esclusiva dello Stato. Nell’agosto del 2021, il Comune di Firenze aveva esteso l’obbligo di utilizzo del casco per i monopattini anche per i maggiorenni. Per comprendere meglio la questione è necessario fare un piccolo passo indietro. La decisione del comune di Firenze risale a dicembre 2020, quando il Sindaco Nardella introdusse l’obbligo d’indossare un casco protettivo anche per i conducenti dei monopattini elettrici di età maggiore a 18 anni. Decisione che, tuttavia, è stata bocciata dal Tar di Firenze, che accogliendo il ricorso di una delle aziende dello sharing, nell’udienza del 6 aprile 2022, annullò l’ordinanza rilevando che la sicurezza stradale non era competenza del Sindaco. La sentenza del Tar Un passaggio della sentenza del Tar: “il Tar ha ritenuto che l’estensione dell’obbligo del casco ai maggiorenni non rientri tra gli “obblighi, divieti e limitazioni … per ciascuna strada … o per determinate categorie di utenti”, che gli articoli 6 e 7 del Codice della Strada prevedono possano essere imposti dai Comuni con ordinanza “per motivi di incolumità pubblica”. Dopo il ricorso accolto dal Tar, il sindaco Nardella aveva dichiarato di volersi rivolgere al Consiglio di Stato. Queste le sue parole: “Ne prendiamo atto ma non ci fermiamo perché per noi la sicurezza stradale viene prima di tutto. Quando ci sono in gioco delle vite umane abbiamo il dovere di fare tutto quello che è possibile. Per questo intendiamo andare avanti per garantire l’uso dei monopattini con le massime condizioni di sicurezza possibili, il casco è una di queste, e stiamo lavorando per preparare l’appello al Consiglio di Stato”. Scontro Tar-Comune di Firenze Ad agosto 2021, il Sindaco di Firenze emise un nuovo provvedimento sancendo nuovamente l’obbligo del casco e fissando l’entrata in vigore il primo dicembre 2021. Tuttavia, la decisione fu impugnata e il Tar decise per il suo annullamento. Notizia recente è la conferma dell’annullamento del Tar da parte del Consiglio di Stato, e quindi la conseguente infondatezza dell’appello da parte del Comune di Firenze. Secondo il Consiglio di Stato “…è evidente il difetto di potere da parte dell’organo emanante, dovendo l’alto e nobile intento di evitare incidenti stradali coordinarsi con la normativa statale (il Codice della strada)”. Più specificatamente: “…La normativa non assegna in alcun modo ai Comuni il potere di imporre l’adozione di caschi protettivi in sede di utilizzo di monopattini (o qualsiasi mezzo a due ruote) sul territorio comunale”. La potestà della materia sicurezza stradale è esclusiva dello Stato. Emiliano Ragoni