Nel 2025 non ci sarà l'aumento delle sanzioni per violazione al Codice della Strada

Nel 2025 non ci sarà l’aumento delle sanzioni per violazione al Codice della Strada

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Con l’entrata in vigore del decreto legge del 27 dicembre 2024, n. 202, è stata prevista una nuova proroga relativa all’aggiornamento ISTAT degli importi relativi alle sanzioni per la violazione al Codice della Strada

Sospiro di sollievo per gli automobilisti.

L’entrata in vigore del decreto legge del 27 dicembre 2024, n. 202, il cosiddetto Milleproroghe, ha previsto una nuova proroga relativa all’aggiornamento ISTAT degli importi relativi alle sanzioni per la violazione al Codice della Strada.

Nessun aumento delle sanzioni

In cosa si traduce questo?

Si traduce nel fatto che gli importi relativi alle multe comminate per la violazione del Codice della Strada non aumenteranno.

Questo quanto contenuto in GU Serie Generale n.302 del 27-12-2024, all’art. 7, comma 4, viene specificato che:

Il decreto previsto dall’articolo 195, comma 3, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 è adottato entro il 1° dicembre 2025 per l’aggiornamento delle sanzioni applicate a decorrere dal 1° gennaio 2026, aggiornate all’andamento inflattivo relativo al biennio 2024-2025″. Con questa indicazione si “sanano/scontano”, gli effetti dell’inflazione degli anni precedenti, prevedendosi, fin da ora, che il futuro adeguamento biennale riguarderà solamente l’andamento inflattivo del biennio 2024/2025.

Ancor più in dettaglio, il comma 4 dell’articolo 7 del cd. milleproroghe, fa slittare di un ulteriore anno la sospensione dell’aggiornamento biennale disposto ai sensi dell’articolo 195 del Codice della strada.

Il comma 497 della legge di bilancio 2023 (legge n. 197/2022) aveva infatti sospeso, per gli anni 2023 e 2024, l’aumento biennale dell’importo delle sanzioni amministrative per le violazioni al Codice della strada.

Il citato aggiornamento è previsto dall’articolo 195 del Codice della strada (d.lgs. n. 285/1992) che, al comma 3, prevede che la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie previste per le violazioni al Codice della strada sia aggiornata con cadenza biennale in misura pari all’intera variazione, accertata dall’ISTAT, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti.

A tal fine, entro il 1° dicembre di ogni biennio, il Ministro della giustizia provvede, di concerto coi Ministri dell’economia e delle finanze e delle infrastrutture e dei trasporti, a fissare i nuovi limiti delle sanzioni amministrative pecuniarie, che si applicano a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo, sulla base dei criteri ivi previsti.

Si tiene conto della riforma e delle contingenze economiche

Al riguardo, la disposizione del decreto legge n. 202/2024 proroga di un anno la sospensione dell’aggiornamento biennale disposto ai sensi dell’articolo 195, in ragione del fatto che, in data 29 novembre u.s., è stata pubblicata la legge n. 177 recante “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285” che incide in modo significativo sull’apparato sanzionatorio del codice della strada.

A titolo esemplificativo, le modifiche prevedono che la sanzione amministrativa pecuniaria oggi fissata da 173 a 694 euro, prevista per chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti di velocità sarà innalzata tra 220 e 880 euro, se la violazione è compiuta all’interno di un centro abitato e per almeno due volte nell’arco di un anno.

Anche in materia di violazione del divieto di sosta, con riferimento ad alcune particolari fattispecie si registra un incremento.

In particolare, sono raddoppiate le sanzioni per i casi di divieto di sosta e di fermata sulle intersezioni o nelle corsie riservati allo stazionamento e alla fermata degli autobus e di tutti i mezzi TPL nonché nei casi di sosta su aree riservate ai disabili.

La proroga disposta dal già vigente articolo 1, comma 497, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, si fondava sull’esigenza tenuto conto dell’eccezionale incremento prezzo nel 2021-2022, posto che, a causa dell’inflazione di quel periodo, la variazione dell’indice FOI, indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, pubblicato da ISTAT, nel periodo tra dicembre 2020 e novembre 2022, aveva subito un aumento pari al +15,6%.

La disposizione in esame, invece, è finalizzata a evitare il duplice effetto di incremento delle sanzioni derivanti, da un lato, dall’entrata in vigore delle nuove norme che incidono sul codice della strada sotto il profilo sanzionatorio e, dall’altro, l’imminente scadenza del termine di proroga fissato dal succitato comma 497 che comporterebbero una eccessiva onerosità per i cittadini.

Per l’effetto, tramite l’intervento normativo in parola, si intende sospendere il prescritto aggiornamento biennale anche per l’annualità 2025 prevedendo, nel contempo, che l’emanando decreto di aggiornamento possa recuperare l’inflazione relativa al biennio 2024-2025.

ll decreto Milleproroghe ha quindi deciso di rinviare al 2026 l’adeguamento delle multe legato all’inflazione, inizialmente previsto per il 2025 e già attuato per gli anni 2023 e 2024.

L’esecutivo, pertanto, ha tenuto conto delle difficoltà economiche in corso, con l’obiettivo di non vessare ulteriormente cittadini e famiglie.

Dal 2026 le multe saranno più care

Ma nel 2026, senza ulteriori interventi legislativi, ci sarà l’aumento delle sanzioni.

Aumento che sarà commisurato all’andamento dell’inflazione dei due anni precedenti.

Di quanto aumenteranno le sanzioni nel 2026?

Secondo alcune stime, l’incremento nel 2026 potrebbe essere del 5,7%, portando una multa per divieto di sosta da 42 a 44 euro e quella per passaggio con semaforo rosso da 167 a 177 euro.

Qualora invece venisse contemplata l’inflazione accumulata dal 2020 al 2024, l’incremento potrebbe arrivare al 17,3%, con la multa per divieto di sosta che passerebbe da 42 a 49 euro e quella per passaggio con semaforo rosso da 167 a 195 euro.

Emiliano Ragoni