Milano, dalle rinnovabili ai laboratori hi-tech: gli effetti dell'Expo sulla smart city

Milano, dalle rinnovabili ai laboratori hi-tech: gli effetti dell’Expo sulla smart city

La trasformazione dell’area Expo in un distretto dell’innovazione: cresce la smart city a Milano. Sarà tecnologica e alimentata a rinnovabili

Sono passati dieci anni dall’Expo di MilanoFu un evento smart per le tecnologie dell’epoca sia nella gestione dei flussi che nell’utilizzo dell’energia, del wi-fi, della sicurezza. Quali sono stati gli effetti su Milano? Il capoluogo è una citta più  smart?

Il Corriere della Sera ha analizzato quanto accaduto in questi ultimi dieci anni. Rispetto al 2015, Milano ha accumulato trasformazioni digitali al pari delle altre metropoli europee. Cioò che – si legge – sarebbe accaduto di smart riguarda la scelta di trasformare la zona Expo in un distretto dell’innovazione. Creando, quindi, di fatto una nuova città da circa 70.000 abitanti.

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Infrastrutture, edifici, mobilità, basse emissioni, gli spazi verdi. E smart è la missione: ricerca, innovazioni, lavori sulle energie rinnovabili. Sarà una cittadella a bassissimo impatto ambientale e iper-tecnologica, alimentata interamente con fonti rinnovabili: energia solare prodotta in loco, ma non solo.

L’effetto dell’Expo è, dunque, derivante dall’idea di creare, da quell’area un distretto tecnologico. Con infrastrutture avanzate al servizio della ricerca. Ricerche nel campo della biologia, della chimica, della medicina. Un luogo smart, una città smart che, prima che essere tecnologica, è intelligente. Ed è lo sviluppo che cerca Milano.